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Mercoledì 18 DICEMBRE 2024
Influenza aviaria. Ciriani: “Rischio rimane basso per la popolazione dell'Unione europea”

L'aggiornamento del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani in risposta ad un'interrogazione presentata durante il Question time alla Camera dal gruppo Misto/+Europa in merito alla strategia per contrastare l'eventualità di un'epidemia di influenza aviaria o di altri virus respiratori

Attualmente, il rischio di contrarre un'infezione da virus rimane basso per la popolazione dell'Unione europea. Per coloro che sono esposti ad animali infetti o a materiali contaminati nel territorio nazionale il rischio di infezioni viene valutato da basso a moderato. E' il quadro della situazione presentato dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani in risposta ad un’interrogazione presentata durante il Question time alla Camera dal gruppo Misto/+Europa.

La risposta integrale del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.

In merito alla diffusione internazionale dell'influenza aviaria la situazione viene costantemente monitorata su tutto il territorio nazionale attraverso un sistema capillare di sorveglianza dei virus respiratori, che si basa sulla rilevazione dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei laboratori di riferimento regionale. Nell'ambito del Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale sono stati istituiti e attivati due gruppi di lavoro: il primo, con il compito di elaborare una valutazione del rischio microbiologico e il secondo, volto a identificare eventuali minacce pandemiche e a valutare l'impatto di un virus influenzale emergente a potenziale pandemico con caratteristiche di trasmissibilità e gravità più elevate rispetto al passato.

È stata realizzata una valutazione del rischio che ha confermato come, in relazione alle evidenze al momento disponibili, le infezioni umane da influenza aviaria rimangano rare e come per il virus preso in considerazione non vi siano evidenze che esse siano responsabili di eventi di trasmissione da uomo a uomo.

Attualmente, il rischio di contrarre un'infezione da virus rimane basso per la popolazione dell'Unione europea. Per coloro che sono esposti ad animali infetti o a materiali contaminati nel territorio nazionale il rischio di infezioni viene valutato da basso a moderato. La rete Dispatch, in data 3 dicembre 2024, in relazione ai dati disponibili sulle infezioni umane di influenza aviaria e all'assenza di diffusione interumana ha ritenuto non realizzabile l'elaborazione di scenari di diffusione e di impatto dell'epidemia sulla salute umana.

Ciò premesso, devo ricordare che il Ministero della Salute ha fornito alle regioni e alle province autonome indicazioni per la gestione dei casi sospetti e positivi e per l'effettuazione dei controlli sanitari nell'avifauna selvatica, in alcune specie di carnivori, nonché indicazioni generali per la prevenzione dell'infezione nell'uomo. Con particolare riferimento alle azioni per il monitoraggio della diffusione del virus, le regioni sono state invitate ad acquisire l'elenco dei lavoratori o comunque delle persone esposte ai focolai riscontrati e a eseguire in tali appositi casi test diagnostici. Occorre, inoltre, richiamare il Piano strategico-operativo di preparazione e di risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico che sarà adottato a breve, dopo l'esame da parte della Conferenza Stato-regioni.

Il Piano in particolare è stato realizzato tenendo in considerazione le principali indicazioni internazionali e presenta importanti innovazioni rispetto al passato: estende il perimetro di applicazione ai patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, ha un orizzonte temporale di riferimento quinquennale e definisce un approccio metodologico unico, applicabile a pandemie con diverse caratteristiche in termini di trasmissibilità, patogenicità e impatto sulla salute e sui servizi sanitari.

Da ultimo, per quanto riguarda le misure di prevenzione, sorveglianza e controllo dell'influenza aviaria ad alta patogenicità negli allevamenti agricoli, ogni anno viene adottato un Piano di sorveglianza nazionale che prevede controlli sia sugli uccelli selvatici sia sul pollame domestico al fine di poter rilevare tempestivamente la circolazione del virus sul territorio nazionale.

Infine veramente, l'eventuale circolazione del virus negli uccelli selvatici in Italia o in Stati prossimi all'Italia determina l'immediata attivazione di azioni di prevenzione quali il divieto di tenere il pollame all'aperto, il rinforzo delle misure di biosicurezza negli allevamenti, l'attività di sensibilizzazione verso gli allevatori affinché allertino il servizio veterinario delle ASL anche in presenza di situazioni che non ricadano in un sospetto tipico di influenza aviaria.

La replica di Benedetto Della Vedova (Misto/+Europa)

Signor Ministro, io non sono soddisfatto. C'è un punto di partenza: non c'è il Piano pandemico. Lei dice che arriverà, ma qui fra un po' finisce la legislatura. Il Ministro della Salute aveva parlato di una bozza all'inizio del 2024; siamo alla fine del 2024 e la bozza è evaporata. Adesso lei ci dà altre linee, ma si perde tempo prezioso. Oggi, il rischio è basso o medio, ma il punto è che il Piano pandemico deve essere pronto nel caso in cui - speriamo tutti di no - il rischio diventi elevato e questo non c'è; e nonostante tutto questo, nonostante tutta l'esperienza del passato, non avete fatto passi avanti nemmeno sul Piano pandemico.

Avete deciso - se ne è discusso prima - questo provvedimento sulla revoca delle multe a chi ha violato le regole sui vaccini. È un comportamento per il passato, che si manda in cavalleria e diventa un incentivo per il futuro.

Il tema non è la clemenza nei confronti di chi ha violato le regole; il tema è che il senatore Marco Lisei, ne cito uno per tutti, presidente della Commissione COVID, l'altro giorno, ad Atreju - forse lei c'era ad ascoltarlo, signor Ministro Ciriani -, ha detto che chi non si vaccinava per paura - citazione - aveva ragione ad avere paura.

Allora è per questo che non avete sottoscritto il piano di acquisto preventivo dell'Unione europea per i vaccini sull'aviaria? Voi mettete l'ideologia al posto della scienza e questo credo sia un atteggiamento rischioso per tutti gli italiani.

Dovete fare molto di più e, soprattutto, dovete chiarire da che parte stare. Perfino il Sottosegretario per la Salute aveva detto, sostanzialmente, che non si sa se i vaccini abbiano avuto un effetto positivo o negativo. È questo il vostro atteggiamento.

L'aviaria potrebbe arrivare, ci auguriamo di no, lei ci ha dato rassicurazioni sul fatto che le regioni sono pronte a fare tutto il tracciamento necessario. Noi vogliamo sapere se il Ministero è paralizzato o sta andando avanti nel predisporre un piano pandemico per l'aviaria o altri virus di carattere respiratorio. L'idea che noi abbiamo è che voi siate paralizzati, come gli animali, quando, di notte, hanno gli abbaglianti di fronte: non sapete scegliere tra la scienza e l'ideologia. Noi vi diamo un consiglio nell'interesse di tutti gli italiani: scegliete la scienza

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