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Mercoledì 18 DICEMBRE 2024
La voce nel deserto  



Gentile Direttore,
ieri, l’ennesimo incontro istituzionale con la direttrice territoriale della azienda. Tema: guida alla prescrizione di visite ed esami. Come avevo comunicato precedentemente alla mia azienda, non ci sono andato, per tre ottime ragioni. La prima è che il martedì pomeriggio ho un affollatissimo ambulatorio di quattro intensissime ore e la gente è poco propensa ad accettare questi incontri con l’Azienda. Il secondo motivo è dichiaratamente polemico da parte mia: ho scritto più volte per mail ai dirigenti preposti, senza avere la benché minima risposta. La terza motivazione la ripeto ormai stancamente da anni, tanto ormai da sentirmi molto vicino ai lupi che abitano la mia zona e che ululano alla luna per marcare il territorio o per richiamare il branco.

Stancamente riporto i numeri e le percentuali prescrittive che ricavo dal mio software GPG di Millewin: il 37% delle mie prescrizioni sono mie, vengono dalla mia attività clinica. L’altro 67% è prescrizione indotta, esami, visite, ricoveri, prescrizioni farmaceutiche, che provengono dai miei colleghi specialisti, in libera attività e, molto spesso purtroppo anche in attività istituzionale.

Nonostante le direttive che impongono agli specialisti la prescrizione di esami di secondo livello a loro carico, ancora oggi qualcuno disattende le direttive passandomi l’incombenza. L’azienda conosce benissimo questo aspetto della prescrizione indotta che passa attraverso il timbro e la penna dei medici di base, in quella che io ritengo una aberrazione sistemica quasi comica nella sua assurdità: una prestazione pensata da un medico e firmata da un altro. Nemmeno Orwell sarebbe stato capace di tanta distopia burocratica. Ma pur sapendo quanto la prescrizione dipenda da questa anomalia di sistema, le aziende sanitarie si ostinano a puntare il dito contro la medicina territoriale, suggerendo, nemmeno tanto velatamente, una inappropriatezza prescrittiva di noi medici di base.

Questi incontri istituzionali avrebbero lo scopo di indicare le criticità e le linee guida per il corretto inquadramento clinico del paziente con l’iter più giusto da seguire.

La mia selvaggia vena polemica nasce da tre prese per i fondelli, di cui mi sento vittima ormai da anni con una propensione alla assuefazione di chi si abitua alla tossicità senza più avvertirne gli effetti.

La prima presa per i fondelli è permettere ai medici specialisti la delega prescrittiva ai medici di MMG, scrivere per nome e per conto di coloro che incassano la parcella e delegano ad altri il proprio lavoro.

La seconda presa per i fondelli è continuare ad ignorare la nostra posizione contrattuale che ci sottopone costantemente ai ricatti dei nostri assistiti. Un tempo il nostro paziente veniva da noi chiedendo: “Dottore, che ne pensa se facessimo una bella risonanza magnetica?”. Oggi, il nostro cliente si siede in ambulatorio e lancia il suo diktat: “Dottore, MI FACCIA l’impegnativa per la risonanza magnetica, perché così mi ha detto il mio vicino di casa, direttore della clinica Aiutatichediotiaiuta”. Eseguire, comporta tenersi salda la clientela. Discutere, significa perdere pazienti. A che scopo, visto che la clientela otterrà ugualmente la prescrizione da qualcuno? Eppure, tutte queste distopie vengono ancora attribuite al medico di base, stigmatizzato spendaccione e irresponsabile.

Ho scritto tante volte che noi medici di MMG conosciamo benissimo le linee guida, le red flag e i percorsi diagnostici, ma applicarli sistematicamente è un’altra cosa. La terza presa per i fondelli: le aziende sanitarie non fanno nulla e continuano a non fare nulla, per sapere con esattezza chi prescrive cosa, e continuano a non fare nulla per sottrarre i medici di MMG dal ricatto prescrittivo e, oltre al danno la beffa, continuano a convocarci per migliorare non l’andamento prescrittivo, ma per per raggiungere i loro budget di dirigenti stabiliti dall’azienda. Chiedo ai miei cinque lettori, posso sentirmi giustificato nel disertare questi incontri, oppure sarà meglio che mi faccia vedere da un buon proctologo?

Enzo Bozza
Medico MMG Vodo e Borca di Cadore (BL)

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