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Venerdì 29 NOVEMBRE 2024
Carenza vaccini. Fimmg Roma: “Preoccupano le notizie sui problemi nella distribuzione”

C’è un gap “fisiologico tra i tempi di distribuzione e di somministrazione che non è né immediata né istantanea”, spiega la Fimmg, che però sottolinea: “Quello che preoccupa è che la quantità distribuita non è attualmente sufficiente per espletare le richieste”. Resta, tra le altre cose, anche “da valutare il problema dei vaccini pneumococcici scaglionati e distribuiti in quantità minori rispetto al richiesto”.

La notizia di problemi nella distribuzione vaccinale nelle Asl della capitale e delle provincie, menzionata in una interpellanza al Consiglio Regionale preoccupa, e non poco, la Fimmg Roma, la Federazione Italiana medici di famiglia della capitale, in termini organizzativi e in termini di coperture generali per anziani e persone fragili.

“I dati forniti dalla Regione – dice la Fimmg in una nota - indicano che ai medici di famiglia sono state consegnate 1.041.612 dosi e che attualmente ne sono state somministrate 870.216, ne restano 172.379, un gap fisiologico tra i tempi di distribuzione e di somministrazione che non è né immediata ne istantanea, ma necessita di tempi tecnici, quello che preoccupa è che la quantità distribuita non è attualmente sufficiente per espletare le richieste , parliamo di una giacenza di circa 45 vaccini / medico con appuntamenti ben maggiori, vista anche la maggior richiesta rilevata dalla Regione stessa”.

Resta da valutare anche “il problema dei vaccini pneumococcici scaglionati e distribuiti in quantità minori rispetto al richiesto”.

C’è poi, per la Fimmg Roma, la questione della distribuzione locale “molto farraginosa e complessa con difficoltà’ burocratiche, piattaforme in tilt o complicate per gli ordinativi, corrieri in ritardo , e difficoltà nella distribuzione, come nella ASL Roma 2 e Roma 1, anche se le segnalazioni arrivano da quasi tutte le asl della capitale e hinterland”.

“I medici di medicina generale – conclude la Fimmg Roma - sono i maggiori somministratori di vaccini con circa 1 milione di vaccinazioni influenzali a stagione ma lo fanno sopportando oneri burocratici altissimi e risolvendo problemi pur di assicurare il servizio, ed è qui che si dovrebbe lavorare uniformando i sistemi distributivi ora lasciati alla libera interpretazione delle asl, con difformità organizzative enormi”.

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