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Venerdì 29 NOVEMBRE 2024
Ddl Concorrenza. Andiar: “Bene sospensione norme, sanità non è la mera offerta di servizi economici”

L’Associazione nazionale di diagnostica per immagini dell’Area radiologica accoglie con soddisfazione l’approvazione dellart.35 che sospende le norme introdotte dalla legge 118/2022: “Sarà ora compito del Tavolo di lavoro per lo sviluppo e l’applicazione del sistema di accreditamento nazionale apportare i miglioramenti necessari a garantire la miglior funzionalità del sistema della sanità privata accreditata”.

L’Associazione Nazionale di Diagnostica per Immagini dell’Area Radiologica (Andiar) esprime soddisfazione per l’approvazione dell’art.35 del Ddl Concorrenza e per la sospensione temporanea delle norme introdotte dalla legge 118/2022: “Sono segno tangibile che le forze di Governo hanno preso atto di tali criticità”, dichiara l’associazione in una nota.

Ora, sottolinea il presidente Rocco Lovero in una nota, “sarà compito del Tavolo di lavoro per lo sviluppo e l’applicazione del sistema di accreditamento nazionale apportare i miglioramenti necessari a garantire la miglior funzionalità del sistema della sanità privata accreditata, ponendo gli operatori del settore, che sono una delle colonne portanti del Servizio Sanitario Nazionale, nella posizione di poter operare con la dovuta programmazione, con regole certe ed eque e con risorse adeguate a poter offrire una prestazione sanitaria di qualità”.

Per l’Andiar, “il rischio che gli operatori stanno correndo, tra cui anche gli associati Andiar, è quello di veder paragonato banalmente il settore dell’offerta sanitaria ai cittadini (tutelata anche dai principi della Costituzione), con la mera offerta di altri servizi economici. Oltretutto, come già abbiamo avuto modo di evidenziare in precedenti interventi – e come condiviso espressamente nella interpellanza ministeriale sul tema di alcuni mesi or sono – la famosa Direttiva Bolkestein, tra gli ambiti di esclusione dei propri campi di applicazione, prevede espressamente ‘i servizi sanitari prestati o meno nel quadro di una struttura sanitaria e a prescindere dalle loro modalità di organizzazione e di finanziamento sul piano nazionale e dalla loro natura pubblica o privata’”.

“Ben venga la concorrenza, ma nel doveroso rispetto di chi – fino ad oggi – a contribuito a sostenere il sistema sanitario pubblico”, conclude Lovero.

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