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Giovedì 28 NOVEMBRE 2024
Fibromialgia, un appello per un sistema sanitario equo 



Gentile Direttore,
le scrivo come professionista sanitario in pensione che ha dedicato gran parte della propria vita lavorativa al servizio della collettività e che oggi si trova ad affrontare quotidianamente il peso della fibromialgia. Sebbene questa patologia sia riconosciuta dall'OMS da oltre 30 anni, continua purtroppo a non ricevere il pieno riconoscimento né la giusta attenzione da parte delle istituzioni sanitarie italiane. Nonostante la recente approvazione di una mozione parlamentare per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, essa non è ancora stata inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

La fibromialgia non è solo dolore. È stanchezza cronica che ti costringe a scegliere tra alzarti dal letto o fare una passeggiata, è la perdita di indipendenza che avevi un tempo, è l’isolamento causato dall’incomprensione degli altri. Non è una malattia che ti limita solo fisicamente; ti colpisce nell’anima, togliendoti quella dignità che per tutta la vita hai cercato di mantenere. Garantire cure essenziali senza discriminazioni territoriali è una necessità non più rimandabile.

È quindi fondamentale che il trattamento della fibromialgia non dipenda più dalla regione in cui si vive. Attualmente, iniziative a sostegno dei pazienti, come quella in Sardegna, dove sono stati stanziati 2,5 milioni di euro per fornire un contributo economico ai malati di fibromialgia, rappresentano un esempio positivo di impegno regionale ma evidenziano al contempo le disuguaglianze di un sistema sanitario nazionale privo di uniformità.

Inoltre, è urgente istituire un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) a livello nazionale, che standardizzi la diagnosi e il trattamento della fibromialgia, garantendo ai pazienti un accesso omogeneo e multidisciplinare alle cure. Parallelamente, è indispensabile promuovere campagne di sensibilizzazione per migliorare la conoscenza della patologia tra i professionisti sanitari e la popolazione generale, riducendo lo stigma e i pregiudizi che ancora oggi la circondano.

La fibromialgia rappresenta una sfida sanitaria che necessita di un approccio deciso e coordinato. Solo un impegno concreto delle istituzioni potrà garantire a tutte le persone affette da questa patologia la possibilità di condurre una vita dignitosa e autonoma.

Matilde de Pellegrin
Tecnico di radiologia

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