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Martedì 26 NOVEMBRE 2024
Consiglio nazionale Fofi. Bilancio di un quadriennio, Mandelli: “Consegniamo a nuove generazioni professione più solida e moderna”

È ormai sempre più riconosciuto il "ruolo strategico che le farmacie possono svolgere come presidi sanitari di prossimità, pronti a rispondere in maniera tempestiva alle esigenze sanitarie della popolazione e a collaborare, con i medici, con tutti i professionisti della salute e con le istituzioni, per costruire un sistema più moderno e attento ai bisogni reali delle persone". LA RELAZIONE

"La sburocratizzazione della nostra attività non rappresenta soltanto una misura di alleggerimento per i professionisti, ma è anche un passo necessario per elevare gli standard di qualità dell’assistenza farmaceutica, in linea con la missione che noi farmacisti portiamo avanti ogni giorno: essere professionisti preparati, disponibili e in grado di rispondere con competenza e rapidità ai bisogni di salute dei cittadini".

Questo l'invito alla politica rivolto dal presidente Andrea Mandelli, nel corso della sua relaziona al Consiglio nazionale Fofi nel corso della quale ha tracciato un bilancio dell'ultimo quadriennio.

In particolare, due sono i provvedimenti ad oggi all'esame del parlamento. Il primo è la "Delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria e di autorizzazioni di polizia”, attualmente in discussione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Affari Sociali della Camera.

"La disciplina proposta può rappresentare un importante passo avanti nella battaglia per la sburocratizzazione della nostra professione. L’eccessiva burocrazia rappresenta, infatti, un peso aggiuntivo per noi professionisti, costretti a svolgere compiti amministrativi talvolta inutili e onerosi, con ripercussioni significative anche sui pazienti. Problema ancor più rilevante alla luce della grave carenza di farmacisti che stiamo affrontando, situazione che, come ben sapete, difficilmente potrà essere risolta a breve termine, anche con le note modifiche all’ordinamento universitario. È evidente che solo un intervento concreto della politica può aiutarci a superare queste difficoltà, eliminando alcune previsioni anacronistiche e sinceramente inutili, che nel corso degli anni si sono accumulate, rendendo il sistema burocratico che grava sulla nostra professione sempre più complesso e macchinoso", ha sottolineato Mandelli.

Tra le misure di semplificazione all’esame del Parlamento su iniziativa della Federazione "vi è quella di superare alcune disposizioni obsolete, come la norma del Testo Unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto del 1934, che impedisce ai farmacisti che operano sul territorio di esercitare contemporaneamente altre professioni sanitarie. Un'altra norma da aggiornare riguarda l’incompatibilità, stabilita dalla Legge 475/1968, tra l’esercizio della professione di farmacista e il ruolo di professore o assistente universitario, una limitazione che, a differenza di altre professioni sanitarie, penalizza ingiustamente e unicamente i farmacisti. Un ulteriore aspetto riguarda la possibilità di facilitare l’accesso alle cure per i pazienti, sfruttando le potenzialità del Fascicolo Sanitario Elettronico".

Altre disposizioni riguardano l’assistenza farmaceutica per i pazienti cronici, consentono al farmacista di dispensare per 12 mesi la terapia
prescritta dal medico e riconoscono il ruolo del farmacista nel garantire la corretta assunzione dei medicinali e nel monitorare l’aderenza terapeutica. "Una funzione particolarmente preziosa che consente al farmacista di intervenire in caso di mancata aderenza o di criticità specifiche nel percorso di cura, alleggerendo così il medico di compiti che potrebbero rallentare la risposta del sistema ai casi di errata o insufficiente compliance terapeutica: minacce che - nell’epoca della transizione epidemiologica, con l’esplosione delle malattie croniche e non trasmissibili – sono uno dei principali fattori di fallimento dei percorsi di cura, nonché una delle maggiori cause delle complicanze e degli eventi acuti legati alle grandi cronicità dell’area cardio-metabolica".

Il secondo provvedimento, in questo caso all’esame del Senato, è il Ddl Semplificazioni bis. "Non ci si limita a descrivere le prestazioni che siamo in grado di offrire, ma si pongono le basi per il riconoscimento definitivo di tali servizi da parte del Servizio sanitario nazionale (Ssn), attraverso la previsione del rimborso a fronte della presentazione di una ricetta medica nel solco di quanto prevede l’art. 8, ultimo comma, del Dpcm sui Lea del 2017. Una scelta che valorizzerebbe il nostro impegno e ci permetterebbe di consolidare ulteriormente la nostra posizione di punto di riferimento sanitario sul territorio. Tra le prestazioni alle quali il disegno di legge fa riferimento vi è la somministrazione di tutte le vaccinazioni per i cittadini over- 12, non più limitate ai soli vaccini contro il Covid-19 e l’influenza".

Tra gli altri servizi offerti in farmacia, in particolare, il "rafforzamento dei test PCR in farmacia consentirebbe di identificare in modo rapido e preciso se un’infezione è di natura batterica o virale in modo da permettere al medico di prescrivere la corretta terapia. Una rivoluzione nel campo della sanità territoriale, poiché si permetterebbe ai farmacisti, in sinergia professionale con i medici, di divenire fautori e garanti di un utilizzo appropriato degli antibiotici, evitando il ricorso improprio a questi farmaci. I test PCR in farmacia possono essere un’innovazione unica nel panorama europeo e costituirebbero una risposta straordinaria alla crescente problematica della resistenza agli antibiotici, che già oggi è considerata una delle sfide sanitarie più urgenti per i prossimi decenni".

Quanto alle perplessità sollevate da alcuni riguardo alla possibilità per i farmacisti di comunità di eseguire test diagnostici e al rischio di un presunto abbassamento della qualità e della sicurezza dei servizi offerti ai cittadini: "La competenza e la professionalità, con cui operiamo, sono la più solida garanzia della qualità e dell’affidabilità delle prestazioni che abbiamo sempre offerto e che forniremo, in misura crescente sul piano quantitativo e qualitativo. Il percorso che stiamo intraprendendo con il Ddl Semplificazioni-bis non è tanto un’opportunità per ampliare il ventaglio dei servizi che i farmacisti possono offrire, ma una tappa significativa nella costruzione di un sistema sanitario più inclusivo e più orientato al cittadino, così come previsto, peraltro, anche dal DM 77/2022. L’integrazione delle farmacie nel processo di diagnosi di primo livello non è soltanto una soluzione pratica per agevolare i pazienti e i loro familiari, ma è anche la razionale valorizzazione del ruolo strategico che le farmacie possono svolgere come presidi sanitari di prossimità, pronti a rispondere in maniera tempestiva alle esigenze sanitarie della popolazione e a collaborare, con i medici, con tutti i professionisti della salute e con le istituzioni, per costruire un sistema più moderno e attento ai bisogni reali delle persone", ha spiegato Mandelli.

Quanto alla farmacia dei servizi, la cui sperimentazione è stata estesa con la manovra di bilancio a tutto il 2025: "Questo percorso, ormai irreversibile, si inserisce nell’obiettivo generale di offrire ai cittadini un’assistenza sanitaria che sia allo stesso tempo capillare e facilmente accessibile, ponendo un’attenzione particolare ai servizi di prevenzione primaria e secondaria. Lo abbiamo detto tante volte: il ruolo dei farmacisti si è evoluto progressivamente, andando oltre la tradizionale dispensazione dei farmaci, per assumere un’importanza centrale nell’erogazione di servizi di prevenzione e nella somministrazione di vaccini, che includono non solo quelli antinfluenzali e anti-Covid, ma tante altre vaccinazioni rilevanti per la salute pubblica. Mi riferisco, ad esempio, alla vaccinazione contro l’herpes zoster, la polmonite pneumococcica e il Papilloma virus (HPV), che rappresentano un passo ulteriore verso un sistema di prevenzione più ampio e articolato. È notizia recente – e cito un esempio che mi tocca da vicino e che si aggiunge a quella della Regione Marche sull’herpes zoster – la sperimentazione in Lombardia, nelle aree servite dalle ATS Brianza e Val Padana, della somministrazione del vaccino anti-pneumococcico da parte dei farmacisti operanti sul territorio e riconosciuta in regime Ssr".

Un ruolo chiave in tutto questo riguarda la formazione. "La formazione riveste un ruolo cruciale per mantenere elevati i nostri livelli di efficienza, qualità e appropriatezza nella prestazione professionale che offriamo al cittadino. A tal proposito, dallo scorso 16 ottobre, è stata attivata la terza edizione del corso Ecm dedicato ai farmacisti vaccinatori anti-Covid e antinfluenzale. L’offerta formativa Ecm, interamente gratuita, è arricchita, come di consueto dai 10 corsi Fad del Progetto Formativo Nazionale Farmacia dei servizi 2024, sviluppati ancora una volta dalla Federazione in collaborazione con la Fondazione Cannavò. La formazione continua e l’aggiornamento professionale si confermano elementi essenziali per consolidare il ruolo del farmacista come figura di riferimento, sempre più capace di supportare il Servizio Sanitario Nazionale nell’offerta di servizi essenziali".

Un'altra delle sfide più urgenti richiamata da Mandelli riguarda poi il tema dell’innovazione digitale. "È evidente la crescente domanda di servizi di telemedicina in farmacia, a cui voi stessi state rispondendo. Ripensare l’organizzazione del Ssn attraverso le nuove tecnologie rappresenta una risposta essenziale alle sfide dell'invecchiamento demografico, alla carenza di personale sanitario, e in definitiva alla necessità di rendere sostenibile il sistema, mettendolo in sicurezza. Il Dossier Farmaceutico consentirà un monitoraggio più accurato delle cronicità e agevolerà l’accesso a una medicina sempre più personalizzata. Un esempio concreto dell’utilità di questo strumento è la ricetta aperta per un anno, destinata ai pazienti cronici e prevista nel Ddl Semplificazioni. Non ho dubbi che questa misura faciliterà il trattamento dei pazienti che devono affrontare un percorso di cura a lungo termine, in modo continuativo e senza interruzioni".

"È innegabile che l’intelligenza artificiale rappresenti oggi un altro settore di grande rilevanza per la società e anche per la nostra categoria. In questo senso, l’Ordine di Milano aveva avviato una collaborazione con il Politecnico di Milano per sviluppare un primo modello di Intelligenza Artificiale, utile in ambito ordinistico. Il Comitato Centrale, valutando molto positivamente l’utilità di tale progetto per tutti gli Ordini territoriali, ha promosso una collaborazione tra la Federazione e l’Ordine. In questi mesi, gli uffici federali e quelli dell’Ordine di Milano hanno lavorato in modo molto stretto, popolando un’alberatura concettuale di argomenti, di fonti e documenti utili al programma di IA per individuare le risposte giuste alle domande. Grazie a questo lavoro di squadra, questo strumento innovativo sarà, infatti, in grado di offrire ai farmacisti risposte immediate e standardizzate alle domande di carattere normativo o professionale che più frequentemente vengono rivolte agli Ordini provinciali, contribuendo a facilitare l’attività quotidiana del farmacista e alleggerendo, al contempo, il carico di lavoro degli Ordini. Puntiamo a rendere operativo questo strumento nei primi mesi del 2025".

Si è da poco conclusa l’undicesima edizione di FarmacistaPiù, un "evento che si conferma ancora una volta come un appuntamento atteso e di valore per l’intera categoria dei farmacisti italiani. L’XI Edizione di FarmacistaPiù è stata ancora una volta occasione di dibattito sui cambiamenti in atto nel sistema sanitario italiano, riflettendo e anticipando le trasformazioni della nostra professione, che evolve di pari passo con le esigenze della società".

In conclusione, Mandelli ha evidenziato come "l’obiettivo che ci eravamo prefissati, all’inizio del nostro cammino, l’abbiamo raggiunto: consegnare alle nuove generazioni una professione più solida, moderna, apprezzata e riconosciuta nel panorama della sanità italiana. Abbiamo perseguito questo sogno utilizzando, con forza e convinzione, uno strumento fondamentale: il coraggio, il coraggio di adattarsi al presente, di cambiare per il futuro, ma anche di valorizzare il passato. Lo abbiamo fatto affrontando le difficoltà con spirito audace, forti della bontà delle idee in cui crediamo. Insieme ci siamo riusciti, motivati da un profondo senso di appartenenza ad una professione impressa nel nostro DNA. Sono personalmente convinto che il taglio del nastro non sia mai un punto di arrivo, ma, al contrario, la partenza verso nuove sfide da cogliere e vincere, proprio quelle che ho tracciato pocanzi".

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