quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 19 NOVEMBRE 2024
Ddl Liste d’attesa. Regioni: “Non tocca il cuore del problema ed è senza risorse”

Le Regioni in audizione in Affari sociali al Senato lamentano anche un mancato passaggio del Ddl in Conferenza Stato-Regioni. ”Ogni intervento di potenziamento dell'offerta è necessario sia successivo alla valutazione della disponibilità di congrue risorse finanziarie e di un'adeguata dotazione di personale”.

“Ogni previsione del provvedimento in esame pare disporsi a circondare il cuore della problematica senza mai però azzardarsi a toccarlo senza mai voler prendere atto che l'intero impianto del sistema sanitario che si sta sgridando sgretolando sotto l'effetto della carenza di risorse umane ed economiche come emerso anche dal recentissimo rapporto del Cnel ottobre 2024 la spesa pubblica benché in risalita a partire dal 2020 è ancora tra le più basse d'Europa mentre la spesa privata dei cittadini continua a crescere +5% solo nell'ultimo anno a fronte di liste di attesa per l'accesso ai servizi spesso insostenibili e contrari principio del diritto alla salute come già segnalato dalle regioni e province autonome”. È quanto affermato dalle Regioni rappresentate dall'assessore alla Sanità della Sicilia, Giovanna Volo, in audizione in Affari sociali al Senato sul Ddl Liste d’attesa (anche se il documento illustrato per mancanza di tempo non è stato ancora approvato dai presidenti ndr.).

Le Regioni hanno poi lamentato anche che sul Ddl “oggi all'esame del Senato non è stato sottoposto alle valutazioni della Conferenza Stato regioni pur incidendo direttamente sulle prerogative costituzionali delle regioni in materia di tutela della salute e organizzazione dei servizi sanitari né tantomeno si è realizzato sul testo del disegno di legge quel confronto che il ministro della salute aveva annunciato alle regioni in sede di approvazione del disegno di legge di conversione del decreto legge numero 73 del 2024 in materia di liste d'attesa per condividere meglio le misure e gli interventi previsti con l'obiettivo di rendere più semplice la concreta attuazione delle norme”.

In ogni caso per le Regioni “nell'attuare le misure previste dal disegno di legge non sarebbe possibile evitare l'incremento della spesa per l'acquisto di prestazioni sanitarie da parte di soggetti privati accreditati per il ricorso all'attività libero professionale intramuraria per l'utilizzo delle prestazioni aggiuntive del personale per assicurare l'attività in orario notturno prefestivo e festivo. Per l'assunzione di personale inoltre è necessario ricordare questo disegno di legge con il disegno di legge bilancio nonché dagli interventi che si stanno mettendo in campo per il Pnrr al fine di integrare tutto in un'unica strategia unitaria e prospettica. Pertanto ogni intervento di potenziamento dell'offerta è necessario sia successivo alla valutazione della disponibilità di congrue risorse finanziarie e di un'adeguata dotazione di personale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA