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C’è tensione fra i sindacati Cisl Fp e Uil Fpl Sanità e dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento a causa di un nuovo taglio di posti letto nel presidio S. Maria del Carmine di Rovereto. “Siamo passati dai 420 posti letto degli anni 2000 agli attuali 190 posti letti, e ora ad un ulteriore taglio di altri 24 posti letto”, spiegano segretari provinciali dei due sindacati, Giuseppe Pallanch e Giuseppe Varagone.
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Mercoledì 06 NOVEMBRE 2024
Ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto, tagliati altri 24 posti letto. La denuncia dei sindacati
Sono 250 i posti letto complessivamente chiuso nel presidio dal 2000 ad oggi. Apss spiega che la misura si è resa necessaria per l’accorpamento delle due chirurgie a causa di mancanza di personale. Cisl Fp e Uil Fpl Sanità: “Le riduzioni di posti letto causano liste di attese più lunghe per gli interventi, incertezze per la gestione delle emergenze e sono un tappeto rosso per i privati”.
“Il pubblico – proseguono Pallanch e Varagone - continua a perdere la regia della sanità, i territori versano sempre più in difficoltà, ciò che va sempre meglio è il settore del privato. L'Apss deve sapere che così facendo è complice del depotenziamento del sistema sanitario”.
Il taglio delle attività e dei posti letto sarebbe “giustificato” da parte di Apss per un recupero di infermieri ed Oss. Infatti, a quanto riportano i sindacati e lavoratori, attualmente ci sono 44 posti letto tra chirurgia generale e urologia vascolare, con una riduzione “per accorpamento” delle due chirurgie si risparmierebbero 24 posti letto in totale, compresi alcuni posti letto nel reparto infettivo e questo, per riavere 15 infermieri e 7 Oss da ridistribuire.
“Il personale è stato informato - racconta Varagone di Uil Fpl Sanità - pochi giorni fa, sulle due chirurgie saranno accorpate, con una conseguente riduzione dei posti letto e il ricollocamento del personale in altre unità dell’ospedale. Tutto ciò, senza alcun confronto preventivo con le parti sindacali e senza tenere conto men che meno dei lavoratori che già versano in condizioni lavorative difficili. Con l’accorpamento delle due unità operative, una sarà soppressa, il che comporterà inevitabilmente ad un aumento dei tempi di attesa per gli interventi programmati, incertezze per la gestione delle emergenze, con i ricoveri d’urgenza provenienti dal Pronto soccorso in difficoltà per mancanza di disponibilità di posti letto”.
I sindacati Cisl Fp e Uil Fpl Sanità, si rivolgono direttamente al direttore generale di Apss, Antonio Ferro: “Direttore compia un passo indietro. Politica e sindaci escano dal silenzio. Non possiamo permetterci di privatizzare la sanità alla luce di quanto sta accadendo, chiediamo un incontro urgente con assessore alla salute Mario Tonina”. concludono Pallanch, Varagone.
Endrius Salvalaggio
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