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Martedì 05 NOVEMBRE 2024
Manovra. L’audizione del Cnel: “Mantenimento spesa sanitaria stabile in termini di Pil potrebbe risultare inadeguato rispetto ai fabbisogni reali”

"In un’ottica di invecchiamento della popolazione e aumento delle esigenze di cura, il mantenimento di una spesa pressoché stabile in termini di Pil è un obiettivo che potrebbe risultare inadeguato rispetto ai fabbisogni reali. Il disegno di legge di bilancio 2025 stanzia più risorse alla sanità di quanto sarebbero arrivate stando alla stretta applicazione della regola della spesa, e tuttavia queste risorse colmano solo una parte del fabbisogno finanziario del sistema sanitario pubblico". L’AUDIZIONE

"Nel 2025 si destinano alla sanità 962 milioni di euro, che salgono a circa 4,7 miliardi di euro nel 2027, per l’incremento del finanziamento al Fondo sanitario nazionale. Si tratta di risorse coerenti con le quantificazioni del DPB e rilevanti. L’impegno esplicitato anche nel Piano strutturale è quello di far crescere la spesa sanitaria in misura maggiore dell’aggregato della spesa netta, in modo da mantenere livelli adeguati di risorse. Considerate le risorse che il disegno di legge intende impegnare, la spesa sanitaria si manterrebbe pari al 6,4% del Pil, un livello solo lievemente superiore a quello stimato per il 2023-24. Inoltre, la spesa pubblica sanitaria in Italia è inferiore a quella degli altri tre grandi Paesi UE, per un ammontare variabile e assai significativo rispetto a Francia e Germania, sia quando lo si prenda in termini pro-capite sia quando lo si valuti in rapporto al Pil, una volta tenuto conto degli esborsi out of pocket, secondi solo a quelli spagnoli come quota sul totale".

Così il Cnel ha fatto il punto questa mattina sulla manovra in audizioni presso le commissioni Bilancio riunite.

"Per quanto tale sforzo sia apprezzabile - ha sottolineato il Cnel - è da considerare che in un’ottica di invecchiamento della popolazione e aumento delle esigenze di cura, il mantenimento di una spesa pressoché stabile in termini di Pil è un obiettivo che potrebbe risultare inadeguato rispetto ai fabbisogni reali. In conclusione, il disegno di legge di bilancio 2025 stanzia più risorse alla sanità di quanto sarebbero arrivate stando alla stretta applicazione della regola della spesa, e tuttavia queste risorse colmano solo una parte del fabbisogno finanziario del sistema sanitario pubblico, che negli anni precedenti la pandemia era stato sottoposto a una cura dimagrante che ne aveva gravemente intaccato la capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini".

"Su questo aspetto, si evidenzia una questione di valenza generale e che potrebbe acuirsi progressivamente nei prossimi anni: rispetto ai fabbisogni del sistema economico-sociale il mantenimento di determinate risorse in quota di Pil può risultare insufficiente in contesti nei quali l’economia cresca poco, come è stato il caso dell’economia italiana negli ultimi decenni. In definitiva, il tema delle spese legate all’invecchiamento della popolazione in Paesi caratterizzati da bassa crescita dell’economia non è di agevole soluzione, e nel caso dell’Italia resterà uno degli snodi problematici della politica economica anche nei prossimi anni", conclude.

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