quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 31 OTTOBRE 2024
Pronta la proroga di un anno del Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 e l’aggiornamento delle linee di indirizzo sull’attività fisica 

Arriva sul tavolo delle Conferenza Stato Regioni la proposta del ministero della Salute che proroga al 31 dicembre 2026 il Pnp e rimodula i Piani regionali. Pronta anche la revisioni delle raccomandazioni sull‘attività fisica per le persone con diabete, sottoposte a trapianto e con patologie muscolo-scheletriche

Proroga di un anno del Piano nazionale della prevenzione (Pnp) 2020-2025 e rimodulazione dei Piani regionali della prevenzione.

È quanto propone il ministero della Salute nello schema d’Intesa approdato sul tavolo della Conferenza Stato Regioni per essere vagliato nella prima seduta utile.

Se scatterà il semaforo verde, il Piano sarà esteso al 31 dicembre del 2026, non solo è estesa, sempre alla fine del 2026, l’attuazione delle linee di supporto centrali al Pnp. Confermati per un anno i criteri di certificazione dei Piani regionali della prevenzione e le tempistiche (previste dall’intesa del 5 maggio 2021) per l’inserimento nella piattaforma web based.
Sono quindi confermati per il 2026 vision, principi e macro obiettivi del Piano e la sua struttura, ossia il quadro logico centrale e il quadro logico regionale.
Prorogate anche le tempistiche relative alla comunicazione dello stato di avanzamento dei piani regionali di prevenzione nella piattaforma web based: dovranno essere documentate entro il 31 marzo di ogni anno quindi 2023-2027.

Sul tavolo della Stato Regioni arriva anche il documento che aggiorna, accogliendo le osservazioni della Commissione Salute delle Regioni, le “Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le persone con diabete mellito e per le persone sottoposte a trapianto e nuove raccomandazioni per le persone con patologie muscolo scheletriche”.

In sostanza, la “mission” del documento è quella di sottolineare l’importanza di praticare attività fisica per queste patologie, sulla base del progresso delle conoscenze tecnico scientifiche e in linea con le indicazioni contenute nel Piano nazionale della prevenzione.
Uno strumento a disposizione dei decisori, degli operatori sanitari e non e dei diversi stakeholder coinvolti a vario titolo nella promozione dell’attività fisica per favorire sinergie e interventi che puntano a incrementare l’attività fisica contrastando la sedentarietà. E garantire anche una maggiore omogeneità di azione a livello nazionale. Un esercizio fisico, si sottolinea, che deve essere opportunamente calibrato attraverso un’integrazione professionale organizzativa multidisciplinare delle varie figure professionali che entrano in campo.

E.M.

© RIPRODUZIONE RISERVATA