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"L'idea di dematerializzare tutte le ricette, come previsto dalla manovra, è quanto meno prematura e potrebbe bloccare l'attività dei medici e impedire l'accesso dei pazienti a farmaci e prestazioni importanti. Come dimostrano le difficoltà che stiamo riscontrando in questi giorni, qualcuno sta vendendo come soluzioni ai problemi attuali le potenzialità digitali e informatiche che ci potrebbero essere in futuro". Così all'ANSA il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, sui disservizi che in questi giorni stanno investendo il sistema di prescrizione delle ricette elettroniche.
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Lunedì 28 OTTOBRE 2024
Stop alle ricette cartacee? Il no della Fimmg: “È prematura la dematerializzazione totale”
Il segretario del sindacato sulla misura prevista dalla Manovra: “Per quanto l'obiettivo sia comprensibile, alla luce dei problemi delle ultime settimane, abbiamo il timore che non tenga conto dell'effettiva capacità del sistema di rispondere al fabbisogno. Non si può fare la norma prima dello strumento"
"Da qualche tempo i medici di famiglia stanno riscontrando un'intensificazione dei problemi con il sistema di prescrizione dematerializzato. Dei blocchi del sistema più o meno intensi e duraturi che impediscono l'attività prescrittiva elettronica", spiega Scotti.
"I problemi si stanno verificando sia in Regioni dotate di un sistema Sar (vale a dire che si interfaccia con i sistemi informatici regionali), sia quelle con sistema Sac, che parla direttamente con Sogei". I problemi informatici arrivano a pochi giorni dalla pubblicazione della manovra. "Nel testo è fissato l'obiettivo di arrivare a effettuare tutte le prescrizioni nel formato elettronico. Ciò è finalizzato soprattutto a garantire la massima implementazione del fascicolo sanitario elettronico", prosegue Scotti. "Tuttavia, per quanto l'obiettivo sia comprensibile, alla luce dei problemi delle ultime settimane, abbiamo il timore che non tenga conto dell'effettiva capacità del sistema di rispondere al fabbisogno. Non si può fare la norma prima dello strumento". I medici chiedono al Governo una riflessione su questo aspetto oltre che una risposta tempestiva sui problemi informatici. Intanto sottolineano che per il momento non si può abbandonare la ricetta cartacea. "I flussi informatici hanno semplificato il lavoro delle amministrazioni e dei farmacisti, tuttavia la ricetta cartacea resta uno strumento indispensabile", conclude Scotti. "A oggi la legge prevede che, con la ricetta in mano, il cittadino possa accedere ai farmaci e alle prestazioni che sono state prescritte dal suo medico".
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