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Venerdì 14 DICEMBRE 2012
Tumore alla prostata. Al via progetto sperimentale su territorio nazionale

La Siuro e il Cipomo hanno presentato il progetto ‘PerStep’, realizzato grazie al contributo di Sanofi. L’obiettivo dell’iniziativa che ha preso il via in 4 ospedali italiani, è quello di riorganizzare la gestione del paziente con carcinoma prostatico secondo una logica multidisciplinare.

La Società italiana di urologia oncologica (Siuro) e il Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo), hanno presentato  ieri, nel corso di una conferenza stampa a Milano, i primi risultati del progetto ‘PerStep’ (Percorso teorico pratico in ambito uro-oncologico ), realizzato grazie al contributo incondizionato di Sanofi, che ha coinvolto per la prima volta in Italia quattro realtà ospedaliere d’eccellenza: gli Ospedali Riuniti di Bergamo, il Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, l’Ospedale Sant’Anna di Como e l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

“In un momento in cui il servizio sanitario nazionale è al centro dell’attenzione per tagli e revisioni – ha spiegato Giario Conti, Presidente Siuro –  il progetto ‘PerStep’ rappresenta un investimento controcorrente di risorse ed energie che si pone l’ambizioso obiettivo di riorganizzare la gestione del paziente con carcinoma prostatico, generalmente monodisciplinare, secondo la logica multidisciplinare e di creare un modello ripetibile in altri ospedali italiani”.

“Per i pazienti affetti da tumore alla prostata la multidisciplinarità rappresenta un approccio vincente che vede urologi, oncologi, radioterapisti, patologi e psicologi lavorare in sinergia nell'ottica di una migliore gestione del paziente – ha aggiunto Roberto Labianca, presidente Cipomo - inquadrare e concordare le decisioni e proposte terapeutico-osservazionali sui diversi casi permette, infatti, di porre il paziente al centro del processo di cura, garantendo informazioni esaustive, obiettive e non contraddittorie sulle opzioni disponibili, ed evitando consulenze multiple”.

I primi 4 ospedali, completamente diversi per tipologia di pazienti, modalità lavorative e modelli organizzativi, che hanno deciso di mettersi in gioco aprendosi al confronto rappresentano per l’Italia un primo passo verso altri Paesi come Stati Uniti, Germania, Inghilterra e Olanda dove la sinergia e la collaborazione multidisciplinare sono applicate di routine.

I primi risultati sono positivi e i quattro centri coinvolti sono a oltre il 40% di realizzazione del progetto, con picchi fino al 75% per quanto riguarda l’Ospedale Sant’Anna di Como e al 100% per l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Ricordiamo, infine, che per incidenza e diffusione il cancro alla prostata equivale nell’uomo al tumore al seno per le donne e i risultati parlano chiaro: 1 uomo su 16 di età superiore ai 50 anni è a rischio tumore, a oggi sono circa 217 mila gli italiani che convivono con la malattia, tendenza che nel 2012 non accenna a diminuire. I carcinomi prostatici rappresentano il 20% di tutte le diagnosi di tumore in Italia e i nuovi casi quest’anno sono circa 36mila. Mentre negli ultimi 10 anni si è registrato un aumento del 53%, la mortalità è diminuita del 10%, grazie a una maggiore prevenzione, nuove terapie e farmaci di ultima generazione.
 

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