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Giovedì 17 OTTOBRE 2024
Medicina. Bernini: “Numero chiuso come conosciuto, non esiste più”

"È un'apertura, diciamo un superamento progressivo, graduale e programmato del numero chiuso. E’ un’esigenza dei nostri studenti di poter accedere allo studio della medicina, in Italia e non fuori, perché uno dei problemi che ci stiamo trovando ad affrontare è il cosiddetto turismo che i nostri studenti devono fare andando a studiare in altri paesi europei". Così il ministro a Radio 24.

“Diciamo che il numero chiuso come l'abbiamo conosciuto fino adesso, non esiste più. È un'apertura, diciamo un superamento progressivo, graduale e programmato del numero chiuso. E’ un’esigenza dei nostri studenti di poter accedere allo studio della medicina, in Italia e non fuori, perché uno dei problemi che ci stiamo trovando ad affrontare è il cosiddetto turismo che i nostri studenti devono fare andando a studiare in altri paesi europei. Questo è un problema che dobbiamo gestire e risolvere”.

Lo ha detto Anna Maria Bernini, Ministra dell’Università e della ricerca, a 24 Mattino su Radio 24.

"Io ci metto come sempre tutta la forza che ho. Se siamo riusciti a fare 10mila posti letto in condizioni spaventose, io confido di poter fare anche i decreti delegati", spiega il ministro sulla possibilità che il superamento del numero chiuso per Medicina sia attivo già dal 2025.

"Meno della metà dei diplomati si iscrive all'università. Noi abbiamo tante università, abbiamo non un inverno ma una glaciazione demografica, mettendo insieme tutti questi puntini, da ministro dell'Università, mi viene da dire che più studenti accedono nelle migliori condizioni e con le migliori capacità formative all'università meglio è. Altrimenti ci sono degli istituti universitari la cui sostenibilità può essere in difficoltà. Per me bisogna formare. La mia stella polare è il diritto allo studio, formare studenti e studentesse sulla base dei loro talenti e obiettivi. Bisogna aiutare le università a fare questa formazione. Si deve ragionare sul superamento del numero chiuso perché altrimenti rischiamo un isterilimento. Non ci possiamo lamentare di avere pochi laureati, continuando a tenere tutto chiuso. È una questione di sostenibilità. Non aprirei mai all'improvviso, il numero chiuso è stato superato, ma sarà superato progressivamente, in maniera ragionevole", aggiunge.

“Carenza strutture? Dipende dagli esami caratterizzanti del semestre. Mi permetto di dire quanto bisogno c'è di laboratori, non bisogna pensare a tutto il corso di medicina e chirurgia ma al semestre caratterizzante. Questo è un lavoro del sistema formativo italiano non è solo un lavoro del Ministero dell'università, avrò sicuramente bisogno della collaborazione della Crui che è stata fino adesso estremamente collaborativa. È ovvio però che i rettori esprimano preoccupazioni, io farò una riforma con loro del Fondo per il finanziamento ordinario per togliere alcuni tappi che in questo momento stanno impedendo loro di spendere soldi che hanno già. Non possiamo lamentarci di avere pochi laureati e tenere dei blocchi che costringono i nostri ragazzi andare a studiare fuori”, conclude Bernini.

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