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Mercoledì 16 OTTOBRE 2024
Contratti pubblici. Sabato a Roma manifestazione nazionale Fp Cgil, Uil Fpl, Uil Pa
“È inconcepibile proporre aumenti salariali intorno al 5% quando l’inflazione relativa al triennio 22-24 è arrivata al 17%”; osservano i segretari generali Serena Sorrentino, Rita Longobardi e Sandro Colombi che, in particolare, chiedono “maggiori risorse per i servizi pubblici a partire dalla sanità pubblica al fine di garantire cure universali e gratuite”.
Il 19 ottobre alle ore 10 in piazza del Popolo, a Roma, si mobilitano le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici con una manifestazione nazionale dal titolo “Salario, salute, diritti, occupazione”, per rivendicare il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro di tutti i lavoratori dei servizi pubblici, maggiori risorse per i contratti nazionali perché “è inconcepibile proporre aumenti salariali intorno al 5% quando l’inflazione relativa al triennio 22-24 è arrivata al 17%. In particolare si chiedono maggiori risorse per i servizi pubblici a partire dalla sanità pubblica al fine di garantire cure universali e gratuite”. Lo annunciano, in una nota, i sindacati Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa attraverso i rispettivi Segretari generali Serena Sorrentino, Rita Longobardi e Sandro Colombi.
In piazza ci saranno anche i Segretari generali della Uil Pierpaolo Bombardieri e della Cgil, Maurizio Landini.
Obiettivo della manifestazione è anche denunciare “l’aumento delle disuguaglianze che verrà provocato dall’autonomia differenziata” e rilanciare la proposta di “un grande Piano straordinario per l’occupazione per compensare la cronica carenza di personale”.
“Il governo deve dare risposte ai lavoratori delle funzioni centrali, delle funzioni locali e della sanità. La crisi tocca tutti i settori pubblici e le trattative con il governo non offrono risposte. Sono in gioco la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori e i diritti costituzionalmente riconosciuti alle cittadine e ai cittadini”, spiegano i sindacati. “Il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine - concludono - conferma le ragioni della nostra mobilitazione”.
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