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Lunedì 14 OTTOBRE 2024
Morte Natascia Pugliese. Il Dg Pasqualone: “Su mancanza comunicazione credo più ai famigliari, tra sanitari c’è abitudine a evitare di dire”. Per medici “parole inaccettabili”. Ma poi arriva la precisazione: “Parole estrapolate senza contesto”

In un’intervista a Far West sull'aggressione al personale sanitario da parte di circa 50 famigliari della ragazza, il Direttore generale riferisce che l’operazione d’urgenza si era resa necessaria a causa del peggioramento delle condizioni cliniche della paziente ma esprime dubbi su come il personale abbia gestito e gestisca le comunicazioni con i famigliari. Per i medici quelle di Pasqualone sono “parole gravissime, che alimentano l’odio”. Il Dg si difende: “Parole estrapolate senza contesto”.

“Io non so come hanno gestito la comunicazione con la famiglia, perché c’è un po’ dalle parti nostre, soprattutto al meridione, nell’evitare di dire, dire le mezze parole. Loro dicono che lo hanno detto, lo hanno fatto… io su questo forse credo un po' più alla famiglia, perché hanno questa abitudine. Ci trattano così i sanitari”. Sono le parole che il direttore generale del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone, ha pronunciato in un’intervista al programma Far West, andata onda l’11 ottobre su Rai 3, nell’ambito di un servizio per fare luce sulla morte, lo scorso 4 settembre, di Natascia Pugliese e sui motivi che avevano spinto circa 50 famigliari della ragazza ad assalire il personale sanitario del presidio in cui la paziente era ricoverata da metà giugno a in causa di un incidente stradale.

“Non possiamo che essere vicini al dolore dei famigliari, perché è un dolore che non si può in alcun modo giustificare e comprendere”, dice alle telecamere il Dg, spiegando che “quella notte, come capita in varie circostanze, c’è stata un’emergenza, che i nostri sanitari hanno trattato in sala operatorie, e, purtroppo, c’è stato un decesso”. L’intervento si era reso necessario, ricostruisce Pasqualone, perché “negli ultimi giorni si era verificato un peggioramento della situazione clinica” della paziente, “che purtroppo ha avuto complicanze respiratorie importanti” ma l’intervento “purtroppo non è riuscito perché la situazione era molto compromessa”. Tuttavia, il Dg non esclude che ci siano state mancanze ed errori nel modo in cui il personale ha gestito le comunicazioni con i famigliari della ragazza, sostenendo che questo modo di gestire i rapporti con gli utenti siano “un’abitudine”.

Parole quelle del Dg, che hanno scatenato la reazione dei medici.

Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, e Pierluigi De Paolis, presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, esprimono in una nota congiunta “perplessità e imbarazzo” per le dichiarazioni rilasciate da Pasqualone.

“Si tratta di parole gravissime e offensive – specifica Anelli – nella sostanza e nelle conseguenze. Nella sostanza, perché il DG, che dovrebbe essere il garante e il responsabile del buon andamento dell’ospedale, ammette di non sapere come siano andate le cose e getta un’ombra di sospetto sul comportamento e sulla professionalità del personale che egli stesso coordina. Nelle conseguenze, perché queste frasi alimentano un clima generale di odio, di sospetto e di condanna nei confronti del personale sanitario, clima che certo non giova alla relazione di cura ed è terreno fertile per violenze fisiche e verbali. Ultimo, ma non per importanza, gettano discredito sulla sanità del Sud e sui suoi professionisti: ricordiamo al DG che la Professione medica segue regole uniche in tutte le aree del Paese e in qualunque forma venga esercitata, i principi del Codice deontologico”.

“In definitiva – conclude Anelli – ci sembra che il DG non si sia dimostrato all’altezza del suo ruolo: gli chiediamo perciò di riflettere sulle sue parole, di chiedere scusa ai medici che, prima, non ha saputo difendere e che, poi, ha offeso”.

Di “dichiarazioni imbarazzanti” parla anche De Paolis: “Mi auguro che voglia correggerle” afferma il Presidente dell’Omceo di Foggia. “In un momento in cui sono in corso due inchieste della Magistratura – spiega – è tanto più inopportuno trarre conclusioni su come siano andate le cose, incolpando i medici e quasi giustificando l’aggressione. Rinnoviamo la solidarietà agli operatori sanitari del nostro Policlinico, solidarietà alla quale auspichiamo si unisca, finalmente con voce chiara, forte, risoluta anche il Direttore generale che lo conduce”.

Anche per Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed, e Fabrizio Corsi, segretario Anaao del Policlinico di Foggia, le parole del Direttore Generale “sono inaccettabili perché minano quel che resta del già fragile rapporto di fiducia tra medico e paziente. Affermare di essere d'accordo su come la famiglia del paziente abbia gestito la situazione - in occasione delle aggressioni al personale sanitario a settembre scorso - perché soprattutto al sud c'è l'abitudine da parte dei medici a evitare di dire, è grave e merita da parte nostra di valutare se sussistono gli estremi per una eventuale denuncia per diffamazione".

"Chiediamo nel frattempo - aggiungono - l'intervento del Presidente della Regione Puglia, della Fiaso e di Federsanità perché vengano ripristinati i giusti equilibri e restituita la dignità al nostro lavoro. Ci appelliamo anche al Ministro della Salute affinché ristabilisca il rispetto per i professionisti. Continuare ad accanirsi contro il personale sanitario è stupido e insensato e ci porterà inevitabilmente a reagire utilizzando l'unica arma a nostra disposizione, annunciano Di Silverio e Corsi: stato di agitazione e sciopero della categoria”, concludono Di Silverio e Corsi.

Il Dg Pasqualone è tornato quindi a parlare per difendersi: “Ho rilasciato una lunga intervista al giornalista Tommaso Mattei, inviato della trasmissione di Rai 3 Farwest. Le mie dichiarazioni riportate nella trasmissione andata in onda” sono “soltanto una parte di una articolata riflessione sull'accaduto e quindi vanno valutate nel contesto complessivo”, le sue parole, riprese dall’Ansa.

“La maggior parte del servizio – ha aggiunto il dg - è costituita dalla ricostruzione della vicenda da parte della sorella della ragazza. Al termine viene anche affrontato il tema della comunicazione tra operatori sanitari, pazienti e familiari, che è una criticità del sistema più volte trattata a livello istituzionale: è a questo passaggio che fanno principalmente riferimento le mie parole diversamente dal contesto rappresentato nella trasmissione” andata in onda l’11 ottobre.

Pasqualone sottolinea, quindi, come “più volte ho espresso il mio sostegno ai medici e ho condannato pubblicamente ogni forma di aggressione agli operatori sanitari. È il caso di sottolinearlo ancora una volta”. “Il contributo dei professionisti sanitari è fondamentale – ha ribadito Pasqualone -. Su questo credo non ci siano dubbi. Senza di loro non sapremmo come fare. Sono vicino ai medici e sono orgoglioso di quanto si impegnino ogni giorno con grandi sacrifici per curare e salvare vite umane”.

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