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Giovedì 10 OTTOBRE 2024
Esplode la rabbia dei medici di famiglia. Fimmg: “Adesso basta con la leggenda dei fannulloni. Pronti allo sciopero, è in gioco il futuro del Ssn”

Il segretario del Sindacato dal palco del Congresso nazionale in corso in Sardegna lancia la protesta: “La pazienza dei medici di medicina generale sta diminuendo, siamo in sofferenza. Siamo pronti ad applicare le prerogative sindacali, dallo stato di agitazione allo sciopero, facendo capire ai nostri pazienti che è in gioco non un interesse di parte ma la salvaguardia un diritto collettivo costituzionale che dia un futuro: a noi, ai nostri pazienti, al nostro SSN”. LA RELAZIONE

“È arrivato il momento di ricordare con orgoglio che la digitalizzazione del SSN è iniziata nello studio di quel singolo medico di famiglia che ha investito su sé stesso, a garanzia dei propri pazienti, con i primi esempi di informatizzazione presenti nella storia del nostro SSN. Oggi su un totale di 6 miliardi e mezzo di dati appena 6 miliardi di questi provengono dall''attività digitale dei medici di famiglia". Lo ha sottolineato il segretario nazionale della FIMMG, Silvestro Scotti, nella sua relazione al Congresso nazionale FIMMG-Metis in corso a Villasimius (Cagliari).

Per Scotti "oggi ''Adesso basta'' torna a essere una protesta, ritorna a essere il grido di una categoria che aveva già all''epoca segnalato i disagi e i rischi che poi si sono realizzati. Desertificazione sanitaria, riduzione del numero di medici di famiglia da 43 mila a 37 mila, perdita di interesse all''accesso alla Formazione specifica in medicina generale, fenomeni che, insieme, stanno determinando la impossibilità a rispondere alle esigenze assistenziali delle aree interne e delle periferie delle grandi città".

"Qualcuno ritiene che si possano ricavare da questa categoria ulteriori impegni senza dare risposte, sostegno, né apprezzamento a chi ogni giorno, anzi ogni minuto, si confronta con volumi di richieste ormai insostenibili, dirette indirette, proprie ed improprie, cliniche ed amministrative e colmo dei colmi perlopiù mera e semplice burocrazia - aggiunge - . Si continua a vendere la legenda dei fannulloni che lavorano poche ore al giorno, senza mai confrontarsi con la immensa produzione di atti di sanità pubblica sostenuti da questa categoria.

"L'attenzione che chiediamo ha una finalità pubblica e sociale nel servizio che svolgiamo per il Paese. Provvedimenti di decontribuzione sul personale assunto soprattutto per i giovani nei primi anni di convenzione, giovani che si confrontano con una rapida crescita del volume di pazienti che non può essere affrontata se non con la loro squadra fiduciaria fatta di personale sanitario e amministrativo. Provvedimenti di detassazione del reddito delle parti variabili del nostro contratto, o se vogliamo dirlo con un termine alla page, una flat tax variabile per la medicina di famiglia, che permetterebbe di valorizzare impegno e investimenti per raggiungere gli obiettivi".

Poi ha sottolineato: "La pazienza dei medici di medicina generale sta diminuendo, siamo in sofferenza. Siamo pronti ad applicare le prerogative sindacali, dallo stato di agitazione allo sciopero, facendo capire ai nostri pazienti che è in gioco non un interesse di parte ma la salvaguardia un diritto collettivo costituzionale che dia un futuro: a noi, ai nostri pazienti, al nostro SSN e ai giovani che oggi hanno partecipato al concorso per diventare medici di famiglia".

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