quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 09 OTTOBRE 2024
Precari Aifa nuovamente in protesta. Vertici Agenzia li ricevono: “Ora siamo nelle mani del Mef”

La direzione amministrativa dell'Agenzia riferisce ai precari di aver “ripresentato le medesime proposte di stabilizzazione all'interno di un pacchetto di altre norme che riguardano anche l'ampliamento della pianta organica dell'Aifa, che come noto è sottodimensionata. La norma che ci riguarda passerà solo se passa il resto dei provvedimenti richiesti. Ora dunque siamo nelle mani del ministro Giorgetti”

Precari dell'Agenzia italiana del farmaco nuovamente in protesta davanti alla sede dell'ente regolatorio in via del Tritone a Roma, in concomitanza con la presentazione pubblica di un nuovo progetto di comunicazione sui farmaci. Indossano maschere bianche perché si definiscono “invisibili” agli occhi delle istituzioni che non hanno ancora provveduto alla stabilizzazione di “meno di 30 persone, anche se all'inizio eravamo più di 100, poi alcuni sono entrati altri hanno trovato un altro lavoro. Il nuovo presidente dell'Aifa, Robert Nisticò, si è adoperato più volte e sono state avanzate delle proposte per la nostra stabilizzazione e riassunzione, ma non sono arrivate risposte e si è confermata la tagliola su di noi, che da dicembre 2023 siamo a casa”, afferma Massimiliano Cinque, farmacista.

Il manifesto campeggia con la scritta “Governo e Aifa, anni di promesse non mantenute, lavoro subito”, i fischietti risuonano e in tarda mattinata la delegazione viene ricevuta dalla direzione amministrativa dell'Agenzia che riferisce ai precari di aver “ripresentato le medesime proposte di stabilizzazione all'interno di un pacchetto di altre norme - afferma Cinque - che riguardano anche l'ampliamento della pianta organica dell'Aifa, che come noto è sottodimensionata. E' altrettanto noto che se l'Aifa ha più personale, lavora meglio e le aziende farmaceutiche sono più disposte a investire in Italia. La norma che ci riguarda passerà solo se passa il resto dei provvedimenti richiesti. Ora dunque siamo nelle mani del ministro dell'Economia Giorgetti”

© RIPRODUZIONE RISERVATA