quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 03 OTTOBRE 2024
Nella RD del Congo 25.166 vittime di violenza sessuale nel 2023 assistite da Medici senza Frontiere, più di 2 ogni ora. Il 10% è minorenne

Il numero, parziale perché riferito solo ai dati raccolti dai servizi offerti da MSF in 5 province, è il più alto mai registrato nel Paese e in peggioramento nel 2024. Oltre 9.700 vittime sopravvissute hanno avuto bisogno di assistenza psicologica, più di 8.000 donne hanno cercato di abortire. Il 68% delle vittime è stata aggredita da uomini armati. Tra il 2020 e il 2022 il numero medio di vittime assistite da Medici senza Frontiere ogni anno era di circa 10mila. IL RAPPORTO

Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), Medici Senza Frontiere (MSF), in collaborazione con il ministero della salute, ha assistito in un anno 25.166 (più di 2 persone ogni ora) vittime di violenza sessuale, il dato più alto mai registrato nel paese ma la cui tendenza nel 2024 è già in netto peggioramento. È quanto emerge dal rapporto internazionale di MSF “Chiediamo aiuto”, che indica come il 98% delle vittime sono donne e ragazze, 1 sopravvissuto a violenza su 10 è minorenne e il 91% è concentrato nel Nord Kivu.

Il rapporto è il risultato dei dati raccolti in 17 progetti avviati da MSF a sostegno del ministero della salute in 5 province congolesi (Nord Kivu, Sud Kivu, Ituri, Maniema, Kasai centrale). Dal 2020 al 2022, i team della Ong hanno curato in media ogni anno 10.000 vittime, ma nel 2023 il rapporto evidenzia una drammatica impennata dei casi. Solo nella provincia del Nord Kivu, tra gennaio e maggio, sono state registrate 17.363 persone vittime di violenza sessuale, il 69% dei casi trattati nel 2023 in 5 province.

Due terzi delle vittime che si sono rivolte a MSF sono state aggredite da persone armate. “Queste aggressioni sono avvenute nei campi per sfollati o nelle aree circostanti. Donne e ragazze venivano assalite quando uscivano per procurarsi legna o acqua o per lavorare nei campi”, dichiara Christopher Mambula, responsabile dei programmi di MSF nella RDC. “La massiccia presenza di uomini armati, all’interno e vicino ai campi sfollati, l’inadeguatezza della risposta umanitaria e le condizioni di vita precarie e spesso disumane” sono, per la Ong, le ragioni principali legate all’alto numero di violenze sessuali.

La maggior parte delle vittime (17.829) è stata assistita nei campi di sfollati intorno a Goma. Nel rapporto si evidenzia che almeno 9.755 vittime sopravvissute hanno avuto bisogno di assistenza psicologica (per incubi, insonnia, ansia, depressione e dolore psicosomatico), 8.115 donne hanno cercato di abortire. Alcune vittime sono inoltre risultate positive all'HIV o ad altre infezioni sessualmente trasmissibili, che hanno richiesto un follow-up medico specifico e a volte a lungo termine.

“La violenza sessuale è un’emergenza medica e umanitaria grave nella RDC”, sottolinea MSF, riferendo che, “secondo le ultime informazioni dell’Area responsabile per le violenze di genere della RDC1, che raccoglie i dati di diverse organizzazioni umanitarie che offrono servizi di assistenza alla violenza di genere in 12 province della RDC, sono 55.500 i sopravvissuti a violenza sessuale che hanno ricevuto assistenza medica nel secondo trimestre del 2024”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA