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Mercoledì 02 OTTOBRE 2024
Lavoratori domestici, 1 su 2 è irregolare. Cisl: “La questione badanti va affrontata al più presto” 

Dagli ultimi dati dell’Osservatorio Inps 2023 risulta che il 51,8% dei lavoratori per l’assistenza domestica non hanno un regolare conrtatto. Molti di loro sono badanti. Concordi i sindacati Cisl nel dire che il tema dell’irregolarità su badanti e colf è reale e che va affrontato subito per non lasciare le famiglie, con i loro anziani, e collaboratori domestici abbandonati a loro stessi. DATI

Dai dati Inps 2023 sui lavoratori domestici si stima, incrociando i dati con Istat sull’irregolarità in questo settore, che colf e badanti potrebbero essere irregolari al 51,8 per cento. In buona sostanza, come riporta la nota Cisl Belluno Treviso, per ogni colf e/o badante regolare ce ne sarebbe una che lavora in nero. Un dato in linea con la stima sull’irregolarità del lavoro domestico a livello europeo, che sarebbe tra il 30 e il 50%. A commentare questi dati ed e sollevare il tema sull’irregolarità dei lavoratori a domicilio è il sindacato dei pensionati Cisl di Belluno Treviso.

“È inutile continuare a chiudere gli occhi e a far finta che il problema non esista. – dichiara Franco Marcuzzi, segretario generale della Cisl Fnp Belluno Treviso – Quello dell’assistenza domestica e privata è un settore a forte presenza di lavoro irregolare e sommerso. Le famiglie si trovano spesso a operare in situazioni di emergenza e sono lasciate sole nel muoversi nel sistema badanti, che al momento è l’unico che permette di mantenere a casa l’anziano e garantirgli assistenza. Purtroppo la politica è sorda rispetto al problema, le famiglie sono lasciate in balia di sé stesse. È ora ed importante che tutti prendano coscienza del problema”.

A spiegare quanto costa una badante in regola è lo stesso sindacato con propria nota. “Una badante con contratto di 54 ore, convivente, che si occupa anche dell’assistenza, ha una retribuzione lorda di 1.127 euro, quindi percepisce circa 1.000 euro al mese di stipendio, mentre alla famiglia costa attorno ai 1.400 euro”.

“Da parte delle famiglie - ha aggiunto Patrizia Manca, segretaria generale della Fisascat Cisl Belluno Treviso - c’è il timore di spendere di più mettendo in regola l’assistente, manca poi la conoscenza del contratto e a volte sono le stesse lavoratrici ad essere titubanti. Non si comprende che mettere in regola la badante significa avere maggiori garanzie su diritti e doveri per entrambe le parti. C’è bisogno di uno sforzo congiunto e integrato da parte di tutti per fare rete e sostenere la formazione del personale e i bisogni delle famiglie, fornendo assistenza e tutela ad entrambe le parti, utilizzando anche i fondi previsti da organismi paritetici per la formazione del personale che sarà inserito all’interno delle famiglie”.

In conclusione spiega il segretario generale della Cisl Fnp nazionale Emilio Didonè: “Oggi l'assistenza agli anziani non autosufficienti e anche parzialmente autosufficienti è quasi completamente a carico delle famiglie. Il sistema pubblico mette un terzo della spesa e il sistema delle famiglie mette due terzi della spesa. La legge sulla non autosufficienza arrivata dopo 20 anni rispetto agli altri Paesi europei prevede molte cose, ma ha bisogno di risorse che attualmente oggi non ci sono”.

Endrius Salvalaggio

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