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Giovedì 03 OTTOBRE 2024
Virus respiratorio sinciziale. L’alert delle Regioni: “Molte gare per l’anticorpo monoclonale sono andate deserte. Possibile indisponibilità per copertura universale”. E azienda conferma che non ci sono dosi per tutti

In una lettera ad Aifa e Ministero le Regioni segnalano la possibilità di “uno scenario di grave sperequazione sul territorio nazionale, che richiede un immediato intervento, con regioni che hanno disponibilità del farmaco per una campagna universale e regioni che non riescono a proteggere neanche i pazienti fragili”. In serata arriva la nota dell'azienda che conferma l'allarme delle regioni.

“È necessaria per il SSN una rapida determinazione da parte degli enti regolatori che renda operativa l’offerta del farmaco già nel mese di ottobre così da coordinare la disponibilità terapeutica al periodo di circolazione del virus. È utile segnalare, inoltre, che ad oggi, molte delle gare regionali effettuate per l’acquisto del nirvesimab sono andate deserte perché la ditta dichiara l’indisponibilità del farmaco per la copertura universale e che pertanto attualmente si determina uno scenario di grave sperequazione sul territorio nazionale, che richiede un immediato intervento, con regioni che hanno disponibilità del farmaco per una campagna universale e regioni che non riescono a proteggere neanche i pazienti fragili”. E' quanto segnalano le Regioni una missiva indirizzata ad Aifa e ministero della Salute, a firma del coordinatore della commissione Salute, Raffaele Donini.

“Sulla base di tali urgenze, si chiede di valutare l’attivazione di una negoziazione accelerata da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco per l’inserimento del farmaco in Fascia A rendendolo quindi accessibile a tutte le Regioni. Qualora tale strada non fosse percorribile la negoziazione del farmaco nirsevimab con la ditta titolare dell’AIC potrebbe avvenire ai sensi dell’art 1, comma 2 del decreto interministeriale 2 agosto 2019 che prevede la
possibilità di attribuire la rimborsabilità ai farmaci di fascia C acquistati dagli enti del SSN per esigenze di salute pubblica”.

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