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Martedì 24 SETTEMBRE 2024
Biotech week 2024. Cattani (Farmindustria): “Di 23.000 medicinali in sviluppo nel mondo, il 45% è di origine biotecnologica”

“Molti sono quelli biotech in sviluppo per terapie avanzate, farmaci orfani, e che garantiranno cure personalizzate. Medicinali che, insieme a tutti gli altri, sono importanti per la salute dei cittadini e rappresentano un traino economico della produzione e dell’export. Dal maggio 2022 al luglio 2024 la produzione farmaceutica Made in Italy ha fatto registrare un +5,6%".

“Oggi il biotech rappresenta un motore fondamentale dell’innovazione farmaceutica. Insieme ai farmaci di sintesi chimica, al digitale, all’Intelligenza artificiale contribuisce alla pipeline di 23.000 medicinali in sviluppo nel mondo, il 45% di origine biotecnologica, che potranno offrire risposte sempre più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini”, afferma Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, in occasione della Biotech week 2024.

“Molti sono quelli biotech in sviluppo per terapie avanzate, farmaci orfani, e che garantiranno cure personalizzate. Medicinali che, insieme a tutti gli altri, sono importanti per la salute dei cittadini e rappresentano un traino economico della produzione e dell’export. Dal maggio 2022 al luglio 2024 la produzione farmaceutica Made in Italy ha fatto registrare un +5,6%. Con un saldo estero complessivo di 17 miliardi nel 2023 e un picco di 9,6 miliardi nel primo semestre 2024. La sfida è quella di mettere in sicurezza un settore, quello delle Life Sciences, strategico per la nostra Nazione e per l’Europa con un contesto legislativo e burocratico incentivante per attrarre una parte degli investimenti globali in R&S che tra il 2024 e il 2029 raggiungeranno i 2.000 miliardi di dollari.

La nuova Commissione dovrà cambiare marcia per recuperare il gap importante che ancora c’è con USA, Cina e altri competitor. Come ricordava il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, qualche giorno fa 'è arrivato il momento che ci facciamo rincorrere noi'. Ce la possiamo fare, perché abbiamo competenze, risorse umane, know how e tecnologie”, conclude il presidente di Farmindustria.

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