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Giovedì 19 SETTEMBRE 2024
Calcio e rischio di commozioni cerebrali. Oms e Fifa lanciano campagna di sensibilizzazione  

“Sospetta e proteggi. Nessuna partita vale il rischio”, questo il claim della campagna che fornirà risorse per riconoscere una sospetta commozione cerebrale e per proteggere i giocatori. Tesdros (Oms): “La commozione cerebrale è un problema di salute pubblica preoccupante a tutti i livelli del calcio e di molti altri sport, richiede maggiori livelli di consapevolezza e azione”. Infantino (Fifa): “Il calcio deve essere un'attività praticata in sicurezza, da tutti, ovunque”.

“Sospetta e proteggi. Nessuna partita vale il rischio” (Suspect and Protect: No Match is Worth the Risk). Il richiamo è al mondo del calcio e arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dalla Fifa, la Federazione internazionale del calcio, che con le sue associazioni affiliate diffonderà la campagna di sensibilizzazione sulle commozioni cerebrali, trauma cranico che rappresenta un rischio per ogni giocatore in campo.

Sviluppata attraverso un'ampia consultazione con esperti di salute cerebrale della Fifa Medical e dell'Oms, approvata e sostenuta da giocatori, allenatori e medici di squadra di tutto il mondo, la campagna “Suspect and Protect” mira ad aumentare il riconoscimento di segni e sintomi di commozione cerebrale tra i giocatori, gli allenatori e il personale medico, nonché il pubblico in generale. La campagna ricorda che i sintomi di commozione cerebrale possono richiedere fino a 72 ore per manifestarsi e offre indicazioni su come tornare a giocare in sicurezza dopo una commozione cerebrale sospetta o confermata.

"La commozione cerebrale è un problema di salute pubblica preoccupante a tutti i livelli del calcio e di molti altri sport, richiede maggiori livelli di consapevolezza e azione”, dichiara in una nota Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell'Oms. “Ecco perché – aggiunge Tedros - l'Oms è orgogliosa di collaborare con la FIFA nella campagna Suspect and Protect per promuovere comportamenti corretti per proteggere il cervello dei calciatori, giovani e anziani, in tutto il mondo dai rischi di commozione cerebrale”.

“La commozione cerebrale è una lesione cerebrale e dovrebbe sempre essere presa sul serio. Giocare a calcio dovrebbe essere un'attività praticata in sicurezza, da tutti, ovunque”, le parole del presidente della FIFA, Gianni Infantino. "Conoscere i segnali di una commozione cerebrale, essere consapevoli dei rischi e curare correttamente una commozione cerebrale può aiutare a mettere al primo posto la sicurezza dei giocatori”. Da Infaintino “un grande ringraziamento alle associazioni affiliate alla FIFA per i loro sforzi nel lanciarsi con noi e per aver seguito i consigli forniti dai nostri colleghi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità".


La campagna si basa su tre ambiti di azione principali da diffondere all'interno di squadre nazionali, club e campionati professionistici e comunità amatoriali e di base.

ESSERE CONSAPEVOLI: che si tratti di un giocatore, un allenatore, un medico di squadra, un genitore o un tutore, è importante capire che la commozione cerebrale è un trauma cranico e dovrebbe sempre essere presa sul serio. Tutti dovrebbero conoscere i segnali comuni di una commozione cerebrale e sapere quando cercare urgentemente un consulto medico.

SOSPETTARE: chiunque subisca un impatto diretto o indiretto alla testa, al viso, al collo o al corpo, dovrebbe essere valutato per i sintomi della commozione cerebrale. I sintomi possono manifestarsi fino a 72 ore dopo. Includono mal di testa o sensazione di "pressione", nausea o vomito, problemi di equilibrio, vertigini o instabilità sui piedi, visione distorta/offuscata o doppia, sensibilità alla luce e/o al rumore, problemi di memoria (difficoltà a ricordare l'evento traumatico e/o gli eventi precedenti o successivi), sensazione di sonnolenza, confusione o incapacità di concentrarsi, problemi di sonno.

PROTEGGERE: chiunque presenti uno o più sintomi di commozione cerebrale dovrebbe lasciare immediatamente il campo e farsi visitare da un medico il prima possibile o comunque entro 24 ore. I sintomi di una commozione cerebrale possono cambiare o evolversi nel giro di minuti, ore, giorni e persino settimane dopo l'evento traumatico. Alcuni sintomi richiedono cure mediche urgenti. I giocatori devono seguire le indicazioni mediche al ritorno in gioco. Nessuna partita vale il rischio.

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