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Martedì 17 SETTEMBRE 2024
Rete dell’assistenza territoriale ed ecosistema digitale: i pilastri della sostenibilità del Ssn   



Gentile Direttore,
il nostro Paese vive una fase di importante trasformazione: calo delle nascite, invecchiamento della popolazione, aumento delle patologie croniche. Tutto ciò implica il necessario adeguamento del nostro sistema sanitario ai nuovi bisogni di salute, rilevati con modelli di stratificazione basati sulle informazioni relative ai bisogni clinici, assistenziali e sociali delle persone.

Si stima che il 4% della popolazione italiana sia affetto da cronicità complessa e avanzata, che il 39% sia caratterizzato da cronicità semplice e che il restante 57% sia sano o apparentemente tale.

Dati che inducono fondatamente a ritenere che un modello assistenziale di prevenzione e gestione delle malattie croniche, orientato alla promozione della salute, sia nodale anche per la sostenibilità – finanziaria e organizzativa - del nostro sistema sanitario.

Un nuovo modello assistenziale basato su due pilastri portanti: la rete dell’assistenza territoriale e l’ecosistema digitale.

E’ incontrovertibile la circostanza che il potenziamento dell’assistenza territoriale sia condizione essenziale per poter conseguire i LEA e per ridurre le disuguaglianze territoriali. Lo sviluppo delle strutture di prossimità, il potenziamento delle cure domiciliari, l’integrazione assistenza sanitaria e sociale e lo sviluppo di equipe multi-professionali sono fattori di successo delle attività distrettuali.

Ed è altrettanto pacifica l’ulteriore circostanza che l’ecosistema digitale (FSN, Telemedicina e IA) rappresenti il fulcro della sostenibilità del S.S.N., affetto dal costante aumento dei costi di gestione, dalla sistemica carenza di risorse finanziarie e umane e dalla eccessiva proliferazione dei fenomeni di inappropriatezza.

Un contesto nel quale l’IA gioca un ruolo cruciale, poiché il suo accorto e ponderato utilizzo consente la riduzione degli sprechi, l’ottimale pianificazione del personale, l’attenta gestione dei fattori produttivi, l’analisi predittiva e la correlata programmazione e pianificazione strategica.

Tuttavia, gli attuali modelli di IA hanno alcune criticità: opacità di funzionamento degli algoritmi, affidabilità dei dati conferiti ed il loro costante aggiornamento, assenza di una regolamentazione precisa per il loro impiego, carenza di prove di sicurezza e di test di validazione, aspetti etici e di privacy sollevati dalla comunità scientifica.

Nonostante ciò, l’IA resta un investimento che non solo migliora la qualità e l’efficienza di tutte le attività (diagnosi, cura e terapia), ma può anche portare ad una significativa riduzione dei costi a tutto vantaggio della sostenibilità del SSN.

Dal monitoraggio remoto alla corretta gestione delle risorse, passando per la prevenzione e la diagnostica, l’IA offre soluzioni per rendere il sistema salute sostenibile, efficace ed efficiente.

Tuttavia, per poter ottenere questi importanti benefici, è fondamentale un’accorta pianificazione ed una coerente integrazione delle tecnologie all’interno del sistema sanitario, accompagnata da una adeguata formazione del personale e da una cornice normativa che sia garante della sicurezza dei dati e dei processi.

Antonio Salvatore
Direttore del Dipartimento Salute di ANCI Campania
Vice Presidente della Fondazione Triassi per il management sanitario

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