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“L’unanimità ha stancato, l’unanimità adesso deve dare risposte e la risposta è una legge”. Così Sergio Costa, vicepresidente della Camera, nel corso di una conferenza stampa indetta insieme alla deputata Pd, Ilenia Malavasi, in collaborazione con CFU- Italia, per fare il punto sulla fibromialgia. Tra i temi trattati: il necessario e non più procrastinabile inserimento nei Lea; l’approdo a una legge nazionale dopo la firma da parte di tutti i partiti di un testo di legge scritto con l’associazione a marzo 2023 e in attesa di essere discusso al Senato. Gli italiani colpiti dalla fibromialgia sono circa 3 milioni: non solo donne, pur essendo il numero maggiore, ma anche uomini e bambini in età pediatrica. Il numero però è frutto di una stima calcolata partendo da una percentuale mondiale, circa il 3% della popolazione. “Quanti siamo, quanto costiamo al Ssn, quanto è l’impatto sul mondo del lavoro? Senza numeri non esistiamo – è stato l’appello di Barbara Suzzi, Presidente CFU- Italia – non lasciateci diventare una cancrena. Rischiamo di diventare l’ennesima emergenza, un problema irrisolvibile”. I nodi, citati da Costa, Malavasi e dai parlamentari che si sono susseguiti - Walter Rizzetto (FdI), Elisa Pirro (M5S), Stefania Ascari (M5S), Marco Lisei (FdI) - sono l’inserimento nei LEA, cui accederebbero 800 mila persone affette su 3 milioni e su cui pende la spada di Damocle di un Ministero dell’Economia “che concede non a seconda dei bisogni ma delle risorse“, come ha rimarcato il vicepresidente Costa. La priorità a detta di tutti gli intervenuti è tuttavia la legge. “Anche inizialmente imperfetta, ma migliorabile”, secondo Malavasi, che ha ricordato il ruolo e le competenze delle associazioni dei pazienti negli iter legislativi. “Per approvare una legge servono due anni e mezzo in media – ha sottolineato Costa – è arrivato il momento che il Senato calendarizzi la discussione. Ma soprattutto vogliamo che nella legge di Bilancio ci sia uno stanziamento, anche minimo per poter inserire la fibromialgia tra i Lea”. Infatti quelli che staranno approvati e pubblicati a inizio 2025 sono stati formulati nel 2017 e quindi non comprendevano questa malattia cronica invalidante. “Insomma – ha concluso Costa – va bene la firma all’unanimità della proposta di legge, va benissimo l’impegno bipartisan per camminare insieme al fianco dei malati di fibromialgia, ma adesso il governo dimostri di voler fare sul serio. Altrimenti sono solo chiacchiere. Se ci crediamo, se non perdiamo tempo, il 2025 potrebbe essere l’anno della svolta”.
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Mercoledì 11 SETTEMBRE 2024
Fibromialgia. Costa (M5S): “Subito la legge. E l’impegno trasversale della politica si traduca in atti concreti”
“Per approvare una legge servono due anni e mezzo in media. È arrivato il momento che il Senato calendarizzi la discussione. Ma soprattutto, nella legge di Bilancio ci sia uno stanziamento, anche minimo, per poter inserire la fibromialgia tra i Lea” ha detto vicepresidente della Camera, nel corso di una conferenza stampa indetta insieme alla deputata Pd, Ilenia Malavasi, in collaborazione con CFU- Italia
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