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Mercoledì 11 SETTEMBRE 2024
Auronzo di Cadore, ennesima tragedia sul lavoro. Cgil, Cisl e Uil: “Un massacro inaccettabile” 

Caduto da un tetto, l’operaio è morto dopo 4 giorni di ricovero a Belluno. Il dato (non aggiornato) dei decessi sul lavoro in Veneto parla di 37 morti da gennaio a luglio 2024; oltre 5 al mese. Casanova (Cgil Belluno), Orrù (Cisl Belluno-Treviso) e Bridda (Uil Veneto-Belluno): “Un massacro inaccettabile, mai frutto del caso, che esige risposte immediate da parte delle istituzioni e una concreta assunzione di responsabilità da parte dei datori di lavoro”.

Un operaio di 51 anni rimasto ferito in modo gravissimo, a seguito di un incidente sul lavoro nella giornata di giovedì scorso, mentre lavorava sopra un tetto di circa 10 metri, è spirato lunedì nella terapia intensiva dell’ospedale di Belluno. Sul caso sono intervenuti, a fronte all’ennesima tragedia sul lavoro, i segretari generali di Cgil Belluno, Cisl Belluno Treviso e Uil Veneto Belluno, rispettivamente Denise Casanova, Francesco Orrù e Sonia Bridda, che esprimono profondo rammarico e grande preoccupazione.

“I numeri sui morti sul lavoro in Veneto sono impressionanti e richiedono interventi urgenti – spiegano i segretari Denise Casanova, Francesco Orrù e Sonia Bridda - per fermare questa strage quotidiana. Si tratta di un massacro inaccettabile, mai frutto del caso, che esige risposte immediate da parte delle istituzioni a tutti i livelli e una concreta assunzione di responsabilità da parte dei datori di lavoro”.

Come riporta il comunicato congiunto, in Veneto da gennaio a luglio si sono registrate 37 morti sul lavoro, 5 decessi al mese, “mentre la salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori vengono prima di tutto”. Scandiscono i sindacati di Cgil, Cisl e Uil.

Le richieste rivolte da Casanova, Orrù e Bridda alle istituzioni nazionali e regionali sono chiare: “Bisogna rafforzare il fronte ispettivo, incrementando il numero dei controlli e i servizi sia in capo allo Spisal che agli Ispettorati del lavoro e istituire una task-force sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”.

“Rivendichiamo con forza la necessità di formazione preventiva obbligatoria per tutti i soggetti - proseguono - e l’intervento sulla cultura della prevenzione che deve essere prioritaria. Occorre passare dalle parole ai fatti restituendo dignità al lavoro e fermare questa scia di sangue”.

Per l’occasione le tre organizzazioni sindacali hanno invitato lavoratori, lavoratrici, società civile, imprenditori e amministratori a fare una donazione al Fondo “Un aiuto subito” a favore delle famiglie delle vittime. Le risorse saranno devolute ai familiari per un primo ristoro economico per far fronte a tragedie come queste”. Concludono Casanova, Orrù e Bridda

Endrius Salvalaggio

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