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Lunedì 09 SETTEMBRE 2024
Caregiver. In FVG approvato il piano triennale per valorizzarli
Il piano prevede interventi e misure per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno dei caregiver familiari con un finanziamento di 500mila euro annuo. Riccardi: “E’ un passo fondamentale che riconosce il ruolo e la figura di chi, volontariamente nel contesto familiare, si prende cura di un congiunto”. Spi Fvg: “Apprezziamo lo sforzo, ma non bisogna ignorare l’indice di invecchiamento che impone più investimenti a livello socio-sanitario”.
“L'approvazione del Piano triennale regionale per la valorizzazione del caregiver familiare è un passo fondamentale, dopo l'approvazione della legge regionale del febbraio 2023 che ne riconosce il ruolo e la figura che, volontariamente nel contesto familiare, si prendono cura di un congiunto non autosufficiente per malattia, infermità o disabilità. Il Piano prevede, oltre alle linee di azione programmatiche delle attività dei caregiver, anche lo stanziamento di circa 1,5 milioni di euro nel triennio 2024-2026 per tutte le iniziative previste compresi i mezzi digitali, tra caregiver e operatori socio-sanitari”. È quanto spiegato dall'assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità, Riccardo Riccardi, a margine dell'approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che dà il via libera al Piano triennale regionale 2024-2026, che nelle prossime settimane dovrà acquisire il parere del Consiglio delle Autonomie, nonché quello della Consulta regionale delle associazioni di famiglie delle persone con disabilità.
In regione si stima – lo si legge nella bozza del piano regionale - che ci sia una presenza di circa 25 mila caregiver, sia familiari che professionali e che, per realizzare gli interventi come proposto in delibera, siano finanziati 100 mila euro l’anno (per il triennio 2024-2026) per le iniziative di formazione e di orientamento promosse dalla Regione e altri 400 mila euro annui (sempre nel triennio) per i compiti e le iniziative previste dalle Aziende sanitarie e dai Servizi sociali dei Comuni in collaborazione con le associazioni del terzo settore.
Il piano, così com’è strutturato per i tre anni risulta essere un piano ben strutturato e corposo, anche se il sindaco dei pensionati italiani Cgil del Friuli Venezia Giulia, dai dati forniti evidenzia come i grandi anziani e non autosufficienti su 324mila anziani residenti in regione, pari al 27 per cento della popolazione, siano ben 55mila, più che quadruplicati nel corso degli ultimi quarant’anni e destinati a crescere rapidamente sei prossimi 10 anni arrivando a 68mila. L’indice che esprime i potenziali caregiver, dato dal rapporto tra la popolazione residente di età tra 50 e 74 anni e gli over 85, è sceso dal 28,8 per cento nel 1982 a 6,3 per cento nel 2024 mentre aumenta la complessità dei problemi assistenziali da affrontare, connessi all’invecchiamento e all’invalidità.
“Dai dati ci indicano la necessità nel prossimo futuro di interventi strutturali – spiegano Renato Bressan e Daniela Bais della segreteria Spi-Cgil Fvg regionale - di risorse che dovranno via via adeguarsi alla crescita del fenomeno in un rapporto stretto tra servizio pubblico e soggetti di rappresentanza sociale che agiscono nel territorio”.
Il sindacato osserva quindi come sarebbe necessario a seguito del nuovo piano sulla valorizzazione delle caregiver, rinforzare il personale sanitario e sociale dedicato nei Pua, primo luogo per cui si realizza l’integrazione sociosanitaria. Andrebbe sostenuta l’area di bisogno come il trasporto verso i servizi che svolgono funzioni di sollievo per il caregiver e verso luoghi di aggregazione sociale. Per ciò che riguarda la formazione, per lo Spi Fvg il conseguimento di una qualifica professionale, non dovrebbe essere necessariamente collegata alle attività di assistenza alla persona, bensì adeguata al complesso delle competenze in possesso della persona che ha svolto o sta svolgendo il ruolo di caregiver. In ultima battuta, il sindacato chiede che gli interventi previsti dalla Regione trovino la necessaria coesione nell’ambito dei servizi sanitari e sociali dei Distretti e degli ambiti territoriali, mediante la programmazione e il coordinamento della Regione rispetto ai Piani nazionali.
Endrius Salvalaggio
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