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Mercoledì 04 SETTEMBRE 2024
Le professioni sanitarie sono sempre meno attrattive. Calano domande ai test di ammissione ai corsi di laurea: -5,3%

Domani, 5 settembre, si svolgeranno gli esami per l'ammissione ai 23 Corsi di Laurea per Infermieri, Fisioterapisti, Tecnici sanitari e altre Professioni Sanitarie nei 41 atenei statali per 58.630 studenti che hanno presentato domanda su 33.213 posti a bando di cui la maggioranza, 20.714 posti sono per Infermieri.Grazie alla disponibilità dei dati da parte di tutte le Università, la rilevazione permette di vedere che in generale cala il numero delle domande presentate nelle Università statali da 61.892 dello scorso anno alle attuali 58.630, pari al -5,3%.

Si terranno giovedì 5 settembre gli esami per l'ammissione ai 23 Corsi di Laurea per Infermieri, Fisioterapisti, Tecnici sanitari e altre Professioni Sanitarie nei 41 atenei statali per 58.630 studenti che hanno presentato domanda su 33.213 posti a bando di cui la maggioranza, 20.714 posti sono per Infermieri.

Grazie alla disponibilità dei dati da parte di tutte le Università, la rilevazione permette di vedere che in generale cala il numero delle domande presentate nelle Università statali da 61.892 dello scorso anno alle attuali 58.630, pari al -5,3%.

Sul totale delle 49 Università (di cui 8 non statali che svolgono l’esame di ammissione in date diverse), per i 35.584 posti a bando sono circa 63.900 le domande con un calo del -4,2% rispetto alle 66.686 domande dello scorso anno, quando il calo sull’anno precedente fu del -8,3%.

Mentre, al contrario si rileva l’ulteriore aumento dei posti a bando, con 1.131 pari al +3,3%, da 34.453 a 35.584, con un rapporto delle domande su posto (D/P) pari a 1,8 che scende dal 1,9 del 2023 e dal picco massimo di 4,9 registrato nel 2011.

Rispetto al rapporto D/P medio di 1,8 si confermano quasi tutte le posizioni degli anni scorsi: al primo posto Fisioterapista con rapporto D/P pari a 6,7 (con 18.903 domande su 2.822 posti a bando), al secondo Osteopata, che è istituito per la prima volta, con D/P pari a 4,8 (335 su 70), al terzo posto con 4,2 Ostetrica (5.220 su 1.240), al quarto con 4,2 Logopedista (4.121 su 986), al quinto Dietista con 3,1 (1.822 su 590), al sesto posto con 2,5 Tecnico Radiologia (4.264 su 1.700) e al settimo Igienista Dentale con 2,4 (2.126 su 905).

Seguono sotto il rapporto di 2: con 1,9 Infermiere Pediatrico (535 su 279), Terapista Neuro e Psicomotricità del l’Età Evolutiva (822 su 440), con 1,2 Tecnico di Neurofisiopatologia (229 su 190), Tecnico di Laboratorio (1.775 su 1.500), Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica (644 su 525) e Podologo (135 su 117), con 1,0 Infermiere (20.715 domande su 20.435 posti) e Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria (229 su 236).

Sotto il rapporto D/P di 1: Ortottista 0,9 (289 su 341), Tecnico Prevenzione 0,7 (625 su 891), Educatore Professionale 0,6 (535 su 828), Tecnico Ortopedico 0,5 (97 su 209), con 0,4 Tecnico Audioprotesista (127 su 303), Tecnico Audiometrista (43 su 103) e Terapista Occupazionale (106 su 263), infine con 0,3 Assistente Sanitario (191 domande su 611 posti a bando).

Tuttavia, va precisato che successivamente le coperture dei posti aumentano tramite le graduatorie derivate dalle domande di seconda e terza scelta dei Corsi.

Per quanto riguarda la situazione delle Università fra le varie Regioni sui valori medi ci sono differenze fra le 6 con domande in aumento, come Veneto +1,4% da 5.063 a 5.136 e D/P di 1,5: del Friuli Venezia Giulia +7,2% da 1.171 a 1.255 su 786 posti e D/P 1,8; della Liguria +1,5% da 1.502 a 1.525 su 862 posti a bando con rapporto D/P di 1,8; Toscana +1,7% da 3.956 dello scorso anno alle attuali 4.023 su 1.987 posti e D/P 2,0; della Calabria con +4,4% da 1.892 a 1.975 su 1.074 posti con D/P 1,8 che era 1,9 e della Sicilia +5,0% da 6.368 a 6.684 su 3.118 posti a bando e D/P 2,1. Stabile l’Abruzzo con 2.153 su 1.062 posti e D/P 2,0.

Mentre al contrario sono in calo tutte le altre 10 Regioni, in ordine geografico i valori medi per Regione: le due Università del Piemonte con -4,4%, da 3.768 a 3.604 su 1.886 posti a bando con rapporto D/P di 1,9; le sette della Lombardia -8,0% da 8.943 a 8.231 su 4.608 posti a bando e D/P 1,8; le quattro Università dell’ Emilia-Romagna -7,5%, da 5.499 a 5.089 su 3.144 posti e D/P 1,6; Marche -2,6% da 1.301 a 1.267 su 785 posti e D/P 1,6; Umbria -24% da 1.006 a 765, con D/P 1,2 che era di 1,6. Quindi le sei Università del Lazio -5,4% medio, da 10.623 a 10.050 su 7.184 posti e D/P 1,4; Molise -24,4% da 336 a 254, con D/P 1,0 che era di 1,4; della Puglia -8,4% medio da 5.262 a 4.819 su 1.793 posti e D/P 2,7; della Campania -10,9% medio, da 5.548 a 4.945 su 2.425 posti e D/P 2,1. A chiudere le due Università della Sardegna -8,3% medio, da 2.241 a 2.054 su 672 posti a bando con D/P 3,1.

Angelo Mastrillo
Docente in Organizzazione delle Professioni Sanitarie, Università di Bologna

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