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Lunedì 02 SETTEMBRE 2024
Professioni sanitarie, a Treviso 527 iscrizioni su 423 posti disponibili. Zaia: “Un patrimonio che non va disperso”

Per il presidente della Regione Veneto i dati che arrivano da Treviso dimostrano che “tanti giovani vogliono lavorare nella sanità. Occorre aprire le porte a tutti questi ragazzi e lasciare che dimostrino le loro capacità e attitudini sul campo”. In questo caso si tratta di professioni sanitarie, ma “sono certo che la stessa tendenza si possa registrare per le Facoltà di Medicina”, dice Zaia che auspica il superamento “al più presto” del numero chiuso.

“527 matricole, su 423 posti disponibili, hanno scelto di iscriversi ai corsi di laurea delle professioni sanitarie. Dalla sede di Treviso della Facoltà di Medicina di Padova arriva un segnale forte, che la politica dovrà tenere ben presente: tanti giovani aspirano a lavorare nella nostra sanità, sono attratti dalle specialità più diverse. Si tratta, in questo caso, delle cosiddette professioni sanitarie come infermieristica, ostetricia, la più svariate professioni tecniche. Ma sono certo che la stessa tendenza si possa registrare per le Facoltà di Medicina. Occorre aprire le porte a tutti questi ragazzi e lasciare che dimostrino le loro capacità e attitudini sul campo. Mi auguro che il metodo di selezione del numero chiuso venga superato al più presto”. A dirlo, in una nota il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando i dati diffusi sull’iscrizione alle lauree delle professioni sanitarie a Treviso.

“Anche in questo settore – aggiunge Zaia – il sistema sconta delle carenze, come gli infermieri, che non si coprono con delle panacee, ma assumendo in fretta, come si fa in Veneto, tutto il capitale umano disponibile e facendo in modo di aumentare anche i numeri di questi ragazzi che hanno voglia di cimentarsi con la Sanità, un lavoro tra i più difficili al mondo, dove conta tantissimo la preparazione, ma anche l’attitudine e la disponibilità umana dei ragazzi che intraprendono il cammino”.

“I numeri di Treviso – conclude Zaia – dimostrano anche come tutti gli attori in campo abbiano fatto un ottimo lavoro, a Padova, a Treviso, nella collaborazione tra Istituzioni sanitarie e Comuni. Un patrimonio che non va disperso”.

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