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Lunedì 02 SETTEMBRE 2024
Peste suina. FVM Lombardia: “Si riconosca il lavoro aggiuntivo dei medici veterinari o sarà stato di agitazione”   

I Veterinari Ufficiali sono in prima linea nella lotta contro la peste suina, pur con “organici insufficienti”, sottolinea il presidente regionale di FMV Lombardia, e con un numero di focolai che “sono già il doppio di quelli del 2023”. Lavoro aggiuntivo, quello del 2023, “non ancora riconosciuto dalla Regione”, spiega il sindacato, che chiede il rispetto degli impegni presi.

La recente ricomparsa della Peste Suina Africana (PSA) negli allevamenti di suini domestici è motivo di grande preoccupazione per le ricadute sanitarie, economiche e sociali che ne derivano. La lotta prosegue tra misure di contenimento della presenza di cinghiali, provvedimenti sanitari restrittivi, abbattimenti dei suini, richiesta di indennizzi delle Associazioni di Allevatori e attività di controllo sul territorio da parte di Polizia Provinciale ed altre forze dell’ordine. Un contesto in cui Gian Carlo Battaglia, presidente di FVM Lombardia, l’associazione dei medici veterinari, sottolinea il “gravoso e difficile impegno aggiuntivo dei Veterinari Ufficiali delle ATS” che stanno “moltiplicando il lavoro per i controlli sanitari negli allevamenti e per l’estinzione dei focolai perché trattasi, è importante sottolinearlo, prima di tutto di emergenza sanitaria, cui conseguono rilevanti ricadute economiche e sociali. E queste ultime troveranno rimedio solo se verrà prima risolta l’emergenza sanitaria”.

Battaglia ricorda inoltre come i Veterinari Ufficiali, professionisti del Servizio Sanitario Regionale, stanno lavorando “con senso di alta responsabilità e abnegazione con organici insufficienti (basti dire che in Lombardia sono presenti solo l’11% dei Veterinari del Servizio Sanitario Nazionale a fronte di filiere, come quella suina, che valgono il 40% di quelle nazionali) e con un numero di focolai che sono già il doppio di quelli del 2023”.

Inoltre, evidenzia, “Regione Lombardia non ha ancora riconosciuto e valorizzato il gravoso lavoro aggiuntivo effettuato in occasione dell’emergenza PSA verificatasi nell’estate 2023 (controllati in detto anno 1600 allevamenti con circa 10.000 visite e 90.000 controlli diagnostici effettuati in circa 90 giorni), e ciò in presenza di un impegno formale in Delibera di Giunta Regionale e nonostante i ripetuti solleciti della scrivente O.S.. Promesse di riconoscimento per il lavoro aggiuntivo in corso in questi mesi sono state effettuate. Auspichiamo che abbiano miglior fortuna di quelle fatte per il 2023 che chiediamo vengano finalmente onorate”. Altrimenti, avverte, FVM, “che rappresenta il 75% dei Veterinari Ufficiali” si troverà “costretta ad assumere le iniziative sindacali del caso come la proclamazione dello stato di agitazione ed altre idonee a tutelare il diritto al giusto riconoscimento del lavoro aggiuntivo effettuato”.

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