quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 09 AGOSTO 2024
Oropouche, il virus arriva in Europa: 5 casi (importati) in Italia. Ecdc: “Chi viaggia in Paesi a rischio prevenga le punture”

Sono 19, in totale, i casi segnalati in Ue, tutti collegati a viaggi a Cuba o in Brasile. Il virus è trasmesso principalmente da un moscerino e da diverse specie di zanzare comunque non presenti comunque in Europa. La prognosi è buona e gli esiti fatali estremamente rari. Ma in assenza di vaccini e farmaci specifici, l’Edcd invita chi viaggia, sopratutto donne incinte, a prevenire le punture usando repellenti e zanzariere, camicie e pantaloni lunghi. IL DOCUMENTO

Dopo la segnalazione, per la prima volta in Europa, di 19 casi di Oropouche virus (OROV), di cui 5 in Italia, 12 in Spagna e 2 in Germania, l’Ecdc ha pubblicato un Threat Assessment Brief invitando i viaggiatori che visitano le aree epidemiche della malattia da virus Oropouche a misure di prevenzione. I casi europei sono infatti tutti collegati a viaggi a Cuba o in Brasile.

L'OROV, infatti, è trasmesso principalmente da un moscerino ampiamente diffuso nelle Americhe ma assente in Europa. Anche diverse specie di zanzare sono possibili vettori del virus. Il rischio di infezione da OROV per i cittadini che viaggiano o risiedono in aree epidemiche in Sud America, America Centrale e nei Caraibi è attualmente valutato come moderato. Tuttavia, il rischio aumenta per coloro che visitano aree altamente colpite. Mentre il rischio nell'UE/SEE è considerato molto basso, nonostante la probabile importazione di ulteriori casi di malattia da OROV, poiché i vettori competenti sono assenti dall'Europa continentale.

La malattia da OROV può manifestarsi come una malattia febbrile acuta con mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari e articolari e occasionalmente sintomi più gravi. La prognosi per la guarigione è buona e gli esiti fatali sono estremamente rari. Dati recenti, ma ancora da confermare, indicano che l'infezione da OROV durante la gravidanza può portare a gravi conseguenze, tra cui aborto spontaneo, aborto, problemi di sviluppo e deformità nel feto.

Non esistono vaccini per prevenire o farmaci specifici per curare la malattia da OROV. Per questo l’Ecdc consiglia chi viaggia nelle zone a rischio, in primis alle donne incinte, di seguire le raccomandazioni di viaggio relative sia a OROV che a ZIKV. Le misure di protezione personale per ridurre il rischio di punture includono l'uso di repellenti, l'uso di camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi e l'uso di zanzariere a maglie fini trattate con insetticida durante il riposo.

L’Ecdc sollecita anche gli operatori sanitari ad alzare il livello di attenzione, anche considerato che i sintomi della malattia di OROV possono essere simili ad altre infezioni arbovirali come dengue, chikungunya, Zika o malaria. I test di laboratorio per OROV devono, dunque, essere eseguiti quando altri test per malattie di eziologia comune risultano negativi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA