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La vaccinazione contro il Covid ha salvato direttamente oltre 1,6 milioni di vite (intervallo da 1,5 milioni a 1,7 milioni) tra dicembre 2020 a marzo 2023, in persone di età pari o superiore a 25 anni. Questa cifra non solo evidenzia l'efficacia dei vaccini nel prevenire la mortalità correlata al Covid, ma sottolinea anche il ruolo fondamentale delle campagne organizzate per garantire l'accesso e la somministrazione dei vaccini. Questi sono alcuni dei risultati di un nuovo studio Oms Europa pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine. Gli autori hanno stimato che la maggior parte (60%; 936.349 di 1.560.661 vite) delle vite totali salvate dalla vaccinazione si è verificata durante il periodo Omicron. A livello globale, la stragrande maggioranza della popolazione esposta al virus potenzialmente avrà un'immunità derivata dal vaccino aggiuntiva, il che significa che il rischio complessivo causato dalla malattia è ridotto. Tuttavia, i gruppi di età più avanzata rimangono comunque a più alto rischio di esiti gravi rispetto alla popolazione generale. In tal senso, gli autori hanno dimostrato l'importanza delle dosi di richiamo nel ridurre gli esiti gravi del Covid, in particolare nelle fasce di età più avanzata. La prima dose di richiamo ha salvato circa 798.376 vite su 1.560.661 (51%) negli adulti di età pari o superiore a 25 anni e la stragrande maggioranza delle vite salvate è stata tra gli over 60, con il 60% dei decessi evitati (1.499.229 vite salvate su 2.502.775 decessi previsti). Nel contesto del calo dell'immunità e dell'emergere di nuove varianti, "è importante continuare a concentrare gli sforzi di protezione vaccinale dal Covid su coloro che sono maggiormente a rischio di malattia grave e morte". Si raccomanda quindi di individuare annualmente o semestralmente le categorie prioritarie più a rischio cui offrire vaccini aggiornati. Infine, lo studio sottolinea come il numero di vite salvate è probabilmente una sottostima del vero impatto per diversi motivi. In primo luogo, questo studio non considera gli effetti di immunità di gregge aggiuntivi della vaccinazione contro il Covid, per cui la riduzione della trasmissione a livello di popolazione riduce indirettamente le esposizioni e quindi i decessi nella popolazione non vaccinata. In secondo luogo, la stima dei decessi evitati si basa sulla mortalità da Covid segnalata da ciascun Paese, che notoriamente sottostima il reale impatto della malattia. È probabile che non tutti i decessi per Covid siano inclusi nei dati riportati e gli autori riconoscono che la sottostima è stata più probabile nei paesi dell'Europa orientale, il che rappresenta una potenziale sottostima dell'impatto del vaccino in quella parte della regione europea.
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Giovedì 08 AGOSTO 2024
Covid. In Europa i vaccini hanno salvato oltre 1,6 milioni di vite negli over 25 tra dicembre 2020 e marzo 2023. Lo studio dell’Oms Europa
La prima dose di richiamo ha salvato circa 798.376 vite su 1.560.661 (51%) negli adulti di età pari o superiore a 25 anni e la stragrande maggioranza delle vite salvate è stata tra gli over 60, con il 60% dei decessi evitati (1.499.229 vite salvate su 2.502.775 decessi previsti). In realtà, spiega lo studio su Lancet respiratory medicine, il numero di vite salvate dai vaccini è probabilmente più alto dal momento che non è stato considerato l'effetto gregge a livello di comunità e i dati sulla mortalità da Covid sono stati probabilmente sottostimati nei Paesi dell'Europa orientale.
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