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Venerdì 02 AGOSTO 2024
Air specialistica ambulatoriale. “Medici veterinari penalizzati”, la Uil Fpl non firma l’ipotesi d’accordo   

Per il sindacato criticità nella definizione, per i veterinari, della quota principale della parte variabile del compenso orario disciplinata all’art. 3 nel c.d. Progetto Qualità; sull’istituzione di “un improbabile Osservatorio paritetico”; sulla mancata quantificazione della remunerazione per le funzioni di vigilanza e controllo; sul riconoscimento delle somme riferite al Fondo per il raggiungimento degli obiettivi dei veterinari.

La Uil Fpl non firmerà il testo dell’ipotesi di Accordo Integrativo Regionale per la Specialistica Ambulatoriale della Sicilia. Lo comunica, in una nota, il referente dell’Area Specialistica Ambulatoriale per la Sicilia, Massimo Venza, spiegando che il testo presentato dalla parte pubblica presenta “molteplici criticità”, in particolare “la figura del medico veterinario risulta fortemente penalizzata e financo discriminata”.

Le motivazioni sono spiegate nel dettaglio nella stessa nota.

“Per quanto riguarda la definizione della quota principale della parte variabile del compenso orario, disciplinata all’art. 3 nel c.d. Progetto Qualità – spiega Venza - solo per i veterinari la remunerazione è collegata esclusivamente ad una valutazione quantitativa, e non qualitativa, di prestazioni in massima parte mai codificate, la cui determinazione è rimessa autonomamente ed unilateralmente, in assenza della dovuta oggettività e terzietà, ai responsabili dei Servizi Veterinari, quale parte datoriale”.

Altre criticità riguarda poi l’art. 9, Compiti dei veterinari: “La Parte Pubblica – spiega il sindacalista - non ha ritenuto di definire quelli inerenti lo svolgimento delle attività istituzionali nell’ambito del modello organizzativo della medicina veterinaria definito dalla stessa Regione, in ossequio a quanto previsto al comma 2 dell’art. 25 dell’Accordo Collettivo Nazionale vigente (ACN), prevedendo, invece, l’istituzione di un improbabile osservatorio paritetico al quale verrebbero demandate talune attività. Ebbene, nel merito basti pensare che il tavolo trattante relativo ad un accordo precontrattuale accettato nell’agosto 2012 solo in via strettamente sperimentale e annuale, prevedendosene la riconvocazione entro il mese successivo ed una verifica entro l’anno 2013, nonostante i ripetuti solleciti di questa O.S. non è mai più stato riconvocato, a distanza di 12 anni, per di più sostenendosi comunque il permanere della vigenza di detto accordo”.

Ancora, in riferimento all’art. 9, “la mancata quantificazione della remunerazione da prevedersi per le funzioni di vigilanza e controllo affidate dall’autorità competente ne rendono prevedibilmente approssimativo e disomogeneo, se non addirittura inapplicabile, l’utilizzo sul territorio regionale”, spiega Venza.

Relativamente al riconoscimento delle somme riferite al Fondo per il raggiungimento degli obiettivi dei veterinari, disciplinato dalla norma finale n. 3 della proposta di AIR, “incomprensibilmente nel testo si richiama un parere della SISaC non solo ultroneo, ma idoneo a generare problemi applicativi e prevedibilmente foriero di potenziali contenziosi”.

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