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“Non saranno i lavoratori a pagare il prezzo di anni di cattiva gestione che ha gettato in una crisi senza precedenti un’istituto di cura e ricerca di assoluta eccellenza”, così Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini – vertici regionali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – rispondono alle “sconcertanti dichiarazioni della direzione generale della Fondazione Santa Lucia Irccs sulle mancate garanzie rispetto a posti di lavoro, salari e prestazioni all’utenza”. E annunciano battaglia proclamando lo stato di agitazione di tutto il personale.
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Venerdì 26 LUGLIO 2024
Crisi Fondazione Santa Lucia Irccs. Proclamato lo stato di agitazione del personale
Cgil Cisl Uil: “E’ una crisi determinata da scelte aziendali scellerate, mentre il personale dell’Irccs ha sempre garantito prestazioni al più alto livello nel campo della neuroriabilitazione ospedaliera e della ricerca nelle neuroscienze. Dalla direzione nessuna garanzia su occupazione, salari e prestazioni. Inaccettabile, daremo battaglia per tutelare tutti i lavoratori e i pazienti”
“Da parte dei sindacati, dunque, una reazione forte non solo alla comunicazione del Santa Lucia sull'esito negativo della procedura di composizione negoziata del debito, avviata nel mese di novembre, e del piano di ristrutturazione, soggetto ad omologazione da parte del tribunale, come previsto dal codice della crisi di impresa e dell'insolvenza. Ma soprattutto, come spiegano i segretari di categoria nella lettera al Prefetto di Roma, al fatto che “la direzione generale non ha assicurato né la tenuta dei contratti in essere e dei livelli salariali, nè dei livelli occupazionali e dei servizi sanitari”. “E’ una crisi determinata da scelte aziendali scellerate, mentre il personale dell’Irccs ha sempre garantito prestazioni al più alto livello nel campo della neuroriabilitazione ospedaliera e della ricerca nelle neuroscienze”, proseguono Cenciarelli, Cosentino e Bernardini. “Anni di contenziosi con la Regione Lazio, di mancato raggiungimento da parte della struttura del budget assegnato, di vantati crediti ceduti a terzi, di tariffe non adeguate alla complessità dei pazienti e gli alti costi di gestione, tra cui l'affitto della struttura, hanno determinato un cospicuo disavanzo che, protrandosi per più di 20 anni, ha progressivamente aggravato la situazione economico finanziaria della struttura, ormai divenuta insostenibile”.
“La Fondazione occupa circa 800 dipendenti - proseguono - si avvale di numerosi collaboratori, nonché di servizi in appalto in cui sono occupati più di 100 lavoratrici e lavoratori, ogni anno assiste migliaia di pazienti con gravi compromissioni neurologiche e porta avanti innumerevoli progetti di ricerca, tra cui diversi finanziati anche attraverso i fondi del Pnrr. Siamo fortemente convinti che non si possa rischiare di disperdere questo patrimonio di professionalità né di ridimensionare l’attività d’eccellenza svolta”, aggiungono. Per questo, “preoccupa che la vicenda possa rapidamente degenerare con gravi conseguenze per i lavoratori e con forti ricadute sull’assistenza e sulla ricerca, proclamiamo da subito lo stato di agitazione e siamo pronti a mettere in atto tutte le iniziative di mobilitazione necessarie a tutelare tutto il personale della Fondazione Santa Lucia”.
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