quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Venerdì 26 LUGLIO 2024
Carceri. Garlatti (Autorità infanzia): “Per i minori sia extrema ratio”
In audizione dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, l’Autorità ha sottolineato come il sistema, se sovraccaricato, perda la propria efficacia nel recupero e reinserimento dei ragazzi: “Valorizzare la giustizia riparativa”. Oggi negli istituti penali per minori sono in 543, con un aumento del 61,43% di minorenni in carcere, “ma i reati sono diminuiti del 4,15% e le babygang formate prevalentemente da italiani, per sfatare i luoghi comuni”.
Il sistema italiano di giustizia minorile, “considerato un’eccellenza”, prevede che siano privilegiati strumenti mirati al recupero dei ragazzi che sbagliano, ma “perché questo sistema funzioni realmente bisogna fare in modo che per ciascun minorenne possa essere seguito uno specifico progetto educativo che ne promuova il recupero e il reinserimento sociale”. Tuttavia, “se il numero dei ragazzi ristretti continua ad aumentare diventa complicato assicurare un’efficace presa in carico”. Lo ha detto L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, intervenendo ieri in audizione dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato. Garlatti ha sottolineato la necessità di considerare la carcerazione dei minorenni “un’extrema ratio”, in linea con le Convenzioni internazionali.
L’Autorità Garante ha segnalato come rispetto al 31 maggio dello scorso anno si sia registrato un incremento delle presenze di minorenni negli istituti penali del 61,43% e come questo aumento abbia fatto emergere criticità legate alla carenza di operatori e alla mancanza di spazi adeguati. Oggi negli istituti penali per minori sono in 543, “che - ha spiegato Garlatti - comprendono anche i giovani adulti, perché chi commette un reato da minorenne può rimanere ospitato in un istituto penitenziario per minori fino al 25mo anno di età”. Ma “i reati sono diminuiti del 4,15% e le baby-gang formate prevalentemente da italiani, per sfatare i luoghi comuni”, ha precisato l'Autorità Garante.
Garlatti ha inoltre posto l’accento sull'importanza di valorizzare il ricorso alla giustizia riparativa: “È bene ricordare – ha chiarito – che si tratta di una forma di risoluzione dei conflitti che non si sostituisce al processo ordinario ma lo affianca e che si basa sull’ascolto e sul riconoscimento dell’altro. Il mio auspicio è che si preveda il ricorso agli strumenti della giustizia riparativa anche per i minorenni non imputabili”.
Nel corso dell’audizione Garlatti ha parlato inoltre di salute mentale, tutela dei minorenni in ambiente digitale, partecipazione, minori stranieri non accompagnati, under 18 coinvolti nei programmi di protezione speciale per i collaboratori di giustizia e bambini innocenti ristretti in carcere con le loro madri.
IL VIDEO DELL'AUDIZIONE
© RIPRODUZIONE RISERVATA