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Giovedì 25 LUGLIO 2024
Giornata mondiale epatite. Ecdc: affrontare l’epatite virale è fondamentale per ridurre il numero dei casi di cancro al fegato

L’epatite cronica, causata dalle infezioni da virus dell’epatite B e C, è tra i principali fattori di rischio per il cancro al fegato, la sesta causa principale di decessi correlati al cancro in Europa, con quasi 55.000 decessi nel 2022. Circa 3,6 milioni di persone nell’UE/SEE sono cronicamente infette dal virus dell’epatite B (HBV) e 1,8 dal virus dell’epatite C (HCV)

“Il potere di prevenire il cancro è alla nostra portata. Intensificando gli sforzi, possiamo accelerare l’eliminazione dei virus dell’epatite B e C, che causano un aumento dei tassi di cancro al fegato in tutta Europa. Test precoci, tempestivo collegamento alle cure, misure di prevenzione rafforzate, come la vaccinazione contro l’epatite B e programmi completi di riduzione del danno, sono elementi chiave per l’eliminazione di questi virus”.

Lo
afferma Piotr Kramarz, scienziato capo dell’ECDC, in vista della Giornata mondiale dell’epatite, il 28 luglio.

I numeri. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) evidenzia le attuali sfide per la salute pubblica poste dalle infezioni da epatite B e C: l
’epatite cronica, causata dalle infezioni da virus dell’epatite B e C, è tra i principali fattori di rischio per il cancro al fegato, la sesta causa principale di decessi correlati al cancro in Europa, con quasi 55.000 decessi nel 2022. Circa 3,6 milioni di persone nell’UE/SEE sono cronicamente infette dal virus dell’epatite B (HBV) e 1,8 dal virus dell’epatite C (HCV). La prevalenza di queste infezioni, così come l’accesso alla prevenzione e alla cura dell’epatite, varia considerevolmente tra i diversi paesi e popolazioni, con un peso particolarmente elevato tra i gruppi vulnerabili, principalmente i tossicodipendenti, i carcerati e alcune popolazioni migranti. Circa un terzo dei casi di epatite cronica B nei paesi UE/SEE si verifica tra le popolazioni migranti e una percentuale simile di infezioni croniche da epatite C si verifica tra le persone che fanno uso di droghe per via parenterale.

Esistono misure di prevenzione efficaci sia per l'epatite B che per quella C, compresa la vaccinazione contro l'HBV e misure di riduzione del danno per prevenire la trasmissione di infezioni trasmesse per via ematica attraverso l'uso di droghe per via iniettiva. Sono ora disponibili trattamenti efficaci per entrambe le infezioni che possono ridurre la progressione verso gravi malattie del fegato e cancro.

Sebbene i dati raccolti dall’ECDC nei paesi dell’UE/SEE indichino livelli elevati di soppressione virale dell’HBV e tassi di guarigione dell’HCV tra i soggetti trattati, un’ampia percentuale di persone che convivono con la malattia non viene diagnosticata e, di conseguenza, non riceve il trattamento e cura di cui hanno bisogno. Inoltre, a un numero significativo di persone viene diagnosticata la malattia solo in stadi avanzati, quando la cirrosi e il cancro al fegato si sono già sviluppati.

Mancate diagnosi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che a livello globale l’87% delle infezioni da epatite B e il 64% delle infezioni da epatite C non vengono diagnosticate, il che evidenzia la necessità di intensificare gli sforzi per aumentare i test nella maggior parte dei paesi. Inoltre, esistono ancora restrizioni su quali gruppi di popolazione hanno diritto al trattamento, con migranti privi di documenti e persone che si iniettano droghe che incontrano barriere in alcuni paesi europei.

L’ECDC chiede quindi maggiori sforzi e collaborazione tra governi, operatori sanitari e comunità per accelerare i progressi verso l’eliminazione dell’epatite B e C. Aumentando i programmi di vaccinazione, implementando iniziative di test mirati, garantendo un collegamento sistematico alle cure e migliorando le misure di prevenzione delle infezioni, possiamo realizzare un futuro più sano per tutti, conclude l'ECDC.

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