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Giovedì 25 LUGLIO 2024
Decreto Liste di Attesa. Onotri (Smi): “Davvero si vogliono abbattere con le prestazioni aggiuntive?” 

Il segretario generale del sindacato si chiede “con quale personale, se vige ancora il tetto di spesa per l’assunzione di nuovi medici? Per di più, ancora una volta si punta sul privato accreditato, indebolendo il sistema pubblico di tutela della salute”.

“Davvero con le prestazioni aggiuntive si vogliono abbattere le liste di attesa?”. La domanda arriva da Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani (SMI) a commento dell’approvazione definitiva, alla Camera dei Deputati. del provvedimento sulle liste di attesa.

“Il provvedimento licenziato ieri – osserva Onotri - istituisce, presso l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) la Piattaforma nazionale per le liste d'attesa di cui si usufruisce il Ministero della Salute per conoscere i tempi di attesa delle prestazioni, Regione per Regione. Prestazioni che andranno comunque garantite anche attraverso l'apertura a centri accreditati o convenzionati. Le visite diagnostiche e specialistiche vengono estese nel weekend con la possibilità anche di un ampliamento delle fasce orarie delle prestazioni. Ma ci chiediamo con quale personale, se vige ancora il tetto di spesa per l’assunzione di nuovi medici? Per di più, ancora una volta si punta sul privato accreditato, indebolendo il sistema pubblico di tutela della salute”.

Le attese per le visite, aggiunge il segretario generale dello Smi, “riguardano la maggior parte dei cittadini e sono quelle a cui siamo generalmente sottoposti per ricevere una visita specialistica o un accertamento diagnostico; un problema diffuso e percepito come ostacolo che molti pazienti, e che rischia di minare la credibilità e la fiducia nel nostro sistema sanitario”.

Per Onostri “bisogna togliere questi blocchi che determinano la crescita delle liste di attesa, per inaugurare una nuova fase della sanità nel nostro Paese che permetta, finalmente, la fruizione di prestazioni ambulatoriali e di ricovero da parte dei cittadini. Nuovi investimenti per il SSN con un diverso rapporto PIL/ spesa sanitaria, bloccare la fuga di professionisti e di prestazioni verso il privato, rimuovere i tetti di spesa per il personale medico e sanitario, sono queste le soluzioni a cui puntare”.

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