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Lunedì 22 LUGLIO 2024
Visite oculistiche dagli ottici. Gli oculisti contro gli Odg approvati in Lombardia, Omceo Milano al loro fianco 

“Non si può risolvere il problema delle liste di attesa per le visite mediche, nel nostro caso per quelle oculistiche, pensando di affidarle a personale non medico”, scrive sui social l’Associazione italiana medici e oculisti che, con la Società italiana di scienze oftalmologiche e della Società oftalmologica lombarda, ha scritto al Consiglio regionale della Lombardia per manifestare la propria contrarietà agli Odg. Protesta condivisa dall’Ordine dei medici di Milano: “I contenuti delle proposte sono illegali, chiameremo la polizia”. GLI ODG

“Valutare la possibilità di stipulare convenzioni, anche a carattere sperimentale, con operatori qualificati, come, a titolo di esempio, ottici/optometristi (prima visita oculistica) e farmacie dei servizi (in particolare per attività di presa in carico dei pazienti cronici), per aumentare la capacità di erogazione delle prestazioni, in presenza di tempi di attesa particolarmente critici e impattanti sulle condizioni di salute dei cittadini”. Ma anche “coinvolgere le farmacie anche in ambito dermatologico e gli ottici optometristi presenti nei centri ottici in capo oculistico (per esempio per l’esame della vista o la prima visita oftalmica) per attività di screening oculistico nell’ambito delle malattie oculari e teleoptometry”. È quanto propongono due Ordini del giorno al Piano socio sanitario della Lombardia presentati rispettivamente da Fratelli d’Italia e Forza Italia e approvati in Consiglio Regionale nelle scorse settimane. Proposte che ha suscitato la protesta degli oculisti, che hanno preso carta e penna e scritto al Consiglio regionale, a cui si chiede di rigettare i due atti.

“Non si può risolvere il problema delle liste di attesa per le visite mediche, nel nostro caso per quelle oculistiche, pensando di affidarle a personale non medico”, scrive sui social l’Associazione italiana medici e oculisti (Aimo) che, riferisce il Corriere della Sera, con la Società italiana di scienze oftalmologiche e della Società oftalmologica lombarda ha firmato la nota inviata in Consiglio.

Per l’Aimo “i problemi si affrontano con una migliore organizzazione e con più personale motivato e supportato con strumentazioni adeguate. E questo deve valere per tutte le regioni italiane, se davvero si vuole tutelare la salute dei cittadini. E’ necessario chiedere ai medici e alle società scientifiche di riferimento come risolvere i problemi”.

La protesta degli oculisti trova il sostegno dell’Ordine dei medici di Milano, che in una nota sottolinea come “ciò che stupisce è la superficialità, l’unica cosa che resta all’ordine del giorno in consiglio Regionale. E, dunque, come Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Milano, dopo un Consiglio convocato oggi d’urgenza, offriamo non solo tutta la nostra solidarietà ai medici oculisti, dopo aver letto la loro lettera in cui si contesta – giustamente – il contenuto delle proposte presentate in consiglio, ma anche supporto legale e costituendosi parte civile. Su questo l’Ordine dei Medici non farà sconti a nessuno, bloccando le attività illegali e chiamando le forze dell’ordine”.

“Ciò che preoccupa – argomenta il presidente dell’Omceo Mi, Roberto Carlo Rossi – è che dei consiglieri regionali abbiano votato degli ordini del giorno senza nemmeno porsi il problema di cosa stavano facendo. Come si può far votare documenti nei quali si afferma che visto che ci sono delle liste d’attesa, la visita oculistica la può fare l’ottico? È come scrivere che siccome ci sono pochi professori, le lezioni possono farle anche i bidelli. In cui siccome ci sono pochi piloti di aerei, li potranno pilotare anche gli addetti ai bagagli dell’aeroporto, magari dopo un corso nel fine settimana”.

“Premesso che gli ordini del giorno sono ormai diventati ‘oro farlocco’ utili solo a dimostrare che i consiglieri fanno qualcosa, questa volta si è veramente passato il segno – precisa Rossi –. Va bene essere disinvolti, ma mettere addirittura nero su bianco che si deve commettere un reato e che si impegna la Giunta a valutare di fare una DGR che consente di commettere dei reati è gravissimo, è una proposta di una superficialità disarmante, che viola il codice penale, che mette nelle condizioni dei tecnici a compiere un atto medico, dunque una attività illegale. Non si può sentire”.

“Non dimentichiamoci inoltre – conclude Danilo Mazzacane oculista e referente della medicina area strategica del territorio per l’Omceo Mi – che, come Ordine, tuteliamo prima di tutto la salute dei cittadini, non tanto le categorie in sé. In questo caso le due cose vanno più a braccetto che mai”.

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