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Venerdì 19 LUGLIO 2024
Bambini a rischio di povertà ed esclusione sociale. Eurostat: 20 milioni nel 2023. Italia migliora ma è fra i 5 Paesi più a rischio

A livello nazionale, nel 2023, i valori più alti sono stati segnalati in Romania (39%), Spagna (34,5%) e Bulgaria (33,9%). Al contrario, Slovenia (10,7%), Finlandia (13,8%) e Paesi Bassi (14,3%) hanno registrato le quote più basse. L'Italia si posiziona al quinto posto fra i Paesi più a rischio di povertà infantile, con una percentuale più alta della media, pari a circa il 27%, in calo però di 1,4 punti percentuali rispetto alla rilevazione precedente.

Nel 2023, quasi 20 milioni di bambini nell’UE erano a rischio di povertà o esclusione sociale. Questa cifra rappresenta il 24,8% dei bambini di età inferiore ai 18 anni, e risulta relativamente stabile rispetto al 2022, con solo un leggero aumento di 0,1 punti percentuali (pp). A rilevarlo è Eurostat.

A livello nazionale, nel 2023, i valori più alti sono stati segnalati in Romania (39%), Spagna (34,5%) e Bulgaria (33,9%). Al contrario, Slovenia (10,7%), Finlandia (13,8%) e Paesi Bassi (14,3%) hanno registrato le quote più basse. L'Italia si posiziona al quinto posto fra i Paesi più a rischio di povertà infantile, con una percentuale più alta della media, pari a circa il 27%, in calo però di 1,4 punti percentuali rispetto alla rilevazione precedente.

Nel 2023, i bambini di età inferiore a 18 anni nell'UE presentavano un rischio maggiore di povertà o esclusione sociale (24,8%) rispetto agli adulti di età pari o superiore a 18 anni (20,6%), con una differenza di 4,2 pp. Diciotto Paesi dell'UE presentano una situazione simile, con le differenze maggiori registrate in Slovacchia e Spagna (9,6 pp ciascuno), Romania (8,6 pp) e Francia (7,8 pp). Tra i paesi in cui gli adulti hanno affrontato un rischio di povertà o esclusione sociale più elevato rispetto ai bambini, le differenze maggiori sono state osservate in Estonia, Lettonia e Croazia, con gli adulti che superano il rischio dei bambini rispettivamente di 7,3, 6,6 e 4,1 pp.

Il 61,8% dei bambini nell’UE che vivono con genitori che hanno al massimo un’istruzione secondaria inferiore (livelli ISCED 0-2) erano a rischio di povertà o esclusione sociale. Per quelli con genitori che hanno conseguito un'istruzione terziaria (livelli ISCED 5-8), la percentuale era del 10,7%. Ciò ha comportato un divario di rischio di 51,1 punti percentuali (pp) in base al livello di istruzione dei genitori. A livello nazionale, il divario era superiore a 50,0 pp in 15 paesi. Si va da 21,9 pp in Polonia, 35,8 pp a Malta e 36,6 pp in Lituania a 72,5 pp in Ungheria, 73,5 pp in Romania e 74,9 pp in Bulgaria.

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