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Mercoledì 17 LUGLIO 2024
Per la prima volta a Perugia chemioterapia intra-operatoria per trattamento carcinosi peritoneale 

Eseguita su tre pazienti affetti da carcinosi peritoneale avanzata da cancro gastrico. “Si tratta di una procedura ottimamente tollerata dal paziente, in quanto eseguita con approccio mini-invasivo e con un ridotto assorbimento del chemioterapico che viene somministrato ad alta pressione nella cavità peritoneale”, spiega Annibale Donini, direttore dell’Uoc Chirurgia dell’Apparato Digerente.

Eseguite, per la prima volta a Perugia, all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, le prime procedure di chemioterapia intra-peritoneale a flusso d'aria pressurizzata (PIPAC). Gli interventi sono stati effettuati all’interno della struttura complessa di Chirurgia dell’Apparato Digerente diretta dal professor Annibale Donini, su tre pazienti affetti da carcinosi peritoneale avanzata da cancro gastrico. In tutti i casi la dimissione ospedaliera è avvenuta nell’arco di alcuni giorni dal trattamento, in buone condizioni generali e con una completa remissione del quadro ascitico ed associato miglioramento della qualità di vita.

“La PIPAC rappresenta uno dei trattamenti loco-regionali di più recente istituzione – commenta in una nota il prof. Annibale Donini - si tratta di una procedura ottimamente tollerata dal paziente, in quanto eseguita con approccio mini-invasivo (in laparoscopia), e con un ridotto assorbimento del chemioterapico che viene somministrato ad alta pressione nella cavità peritoneale. Ciò consente una elevata diffusione e penetrazione nel peritoneo, con una rapida ripresa post-operatoria ed effetti collaterali limitati o nulli, tanto che il paziente può riprendere i trattamenti per via sistemica dopo pochi giorni dall’intervento”.

“Lo scopo di queste procedure – spiega la dott.ssa Luigina Graziosi, medico chirurgo che ha eseguito gli interventi - è attualmente quello di trattare l’ascite neoplastica o la carcinosi peritoneale molto avanzata. Tuttavia stanno emergendo evidenze verso una possibile applicazione per ridurre la malattia peritoneale e portarla ad uno stadio di operabilità, o addirittura di utilizzarla come trattamento profilattico nei casi ad elevato rischio di recidiva nel peritoneo”.

La combinazione dei farmaci utilizzati per queste procedure è effettuata direttamente dal Laboratorio di Galenica clinica della Farmacia ospedaliera diretta dal dottor Alessandro D’Arpino che spiega: “Il medicinale che noi prepariamo viene allestito in maniera personalizzata per ogni singolo paziente sulla base dei suoi dati antropometrici. E’ un lavoro multidisciplinare tra noi farmacisti e il medico specialista che ha in carico la persona, insieme validiamo il protocollo specifico più adeguato che poi verrà somministrato durante l’intervento. Partiamo da farmaci aspecifici acquistati sul mercato e li trasformiamo in un preparato specifico per il singolo paziente orientandolo alle sue individuali esigenze e condizioni cliniche. Come tutte le terapie oncologiche che vengono somministrate nel nostro ospedale anche questi trattamenti vengono preparati sulla base di prescrizioni mediche specialistiche personalizzate per ogni singola persona in base alla patologia diagnosticata e alle condizioni cliniche rilevate”.

Con l’introduzione della metodica PIPAC la Chirurgia dell’Apparato Digerente, arricchisce ulteriormente le sue connotazioni di Centro di riferimento regionale per il cancro gastrico, rappresentando sempre di più il luogo di cura ideale per il trattamento della neoplasia gastrica e delle patologie neoplastiche con coinvolgimento del peritoneo.

Nello specifico, gli interventi chirurgici sono stati effettuati sotto la supervisione del professor Annibale Donini, ed eseguiti dalla dottoressa Luigina Graziosi, coadiuvata dal dottor Nicola Natalizi e dall’equipe anestesiologica diretta dal dottor Fabio Gori con il supporto del personale infermieristico di sala operatoria.

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