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Martedì 09 LUGLIO 2024
Specializzandi sanitari non medici, figli di un dio minore   

Ennesima proposta di legge a firma di alcuni deputati del M5S. Il SiNaFO continua a sostenere, ai livelli istituzionali, le sacrosante richieste degli specializzandi che reclamano l’ottenimento di borse di studio.

Gentile direttore,
la storia viene da lontano. Già dal 2010 l’Associazione SiNaFO, in adiuvandum ad un ricorso promosso da alcuni farmacisti specializzandi, ha sollevato il problema del mancato riconoscimento del sostegno economico. In assenza di risposta alla nostra richiesta, abbiamo reiterato, ad ogni cambio di Governo, l’istanza con, in particolare, l’inoltro di note specifiche al Ministro della Salute (inizialmente On. le Beatrice Lorenzin) con oggetto: “equiparazione contratti di formazione specialistica per le Scuole ricomprese nel Decreto interministeriale n°68 del 4 febbraio 2015”, ulteriormente reiterata nel novembre 2021, con Prot. n. 073sn2021, al Ministro della Salute allora in carica - On. le Roberto Speranza.

Ma la goccia non ha scavato la roccia. Pertanto, nel 2023, ad insediamento del governo attuale, siamo tornati sulla questione sia a livello dei tavoli tecnici con il Ministro al Ministero Salute, sia in occasione di incontri con il sottosegretario Marcello Gemmato, sia all’interno delle tematiche trattate durante gli “Stati Generali della Professione Farmaceutica Ospedaliera e Territoriale nel SSN” – edizione del 4 e 5 maggio 2023. Successivamente siamo intervenuti in audizione al MIUR, come FASSID, in data 18 settembre 2023. L’audizione aveva come oggetto: “Convocazione del Gruppo di lavoro per l’accesso sostenibile alle professioni sanitarie, istituito con D.M. n.4 dell’11 gennaio 2023”. consultazione Fassid sul tema delle “Scuole di specializzazione di area sanitaria”.

In quella sede, in premessa, Roberta Di Turi, Segretario Generale FASSID Area SiNaFO, aveva evidenziato che la federazione FASSID, composta da cinque Aree Sanitarie (AIPAC, AUPI, SINAFO, SIMET, SNR), rappresenta i dirigenti sanitari che operano nei Servizi e sul territorio del S.S.N. e che nello specifico per l’area medica rappresenta gli anatomo-patologi, i radiologi ed i medici operanti sul territorio, mentre per i sanitari rappresenta i farmacisti, gli psicologi, i fisici, i chimici ed i biologi.

In questa occasione è stato possibile ricordare e perimetrare gli aspetti tecnici riguardanti il percorso di specializzazione per i tutti i dirigenti sanitari “non medici” che, fino ad oggi, non hanno goduto di finanziamenti dedicati con grave disagio economico dei laureati aspiranti all'ingresso nel SSN e dei rispettivi nuclei familiari costretti a sostenerli. In questi lunghi anni, in collaborazione con le Scuole di specializzazione, le Società Scientifiche del Settore, la FOFI, il RENASFO (Rete Nazionale degli Specializzandi in Farmacia Ospedaliera Ente del Terzo Settore) e di recente anche con la LAPSI (Libera Associazione Psicologia e ABIFB - Associazione dei Biologi Italiani e dei futuri Biologi) sono state promosse varie iniziative sfociate anche in proposte di interventi legislativi, finite, ahimè, ad oggi tutte nel dimenticatoio. E non è peregrino ipotizzare che la stessa fine potrebbe essere destinata alla proposta del Movimento 5 Stelle. Il pessimismo è d’obbligo laddove dovessimo snocciolare le varie proposte che nel tempo si sono susseguite e che di seguito citiamo.

Crediamo che il tempo delle proposte e delle richieste sia scaduto. E’ oramai tempo di impegnarsi per affrontare, risolvere e sanare una iniquità inaccettabile che punisce, incomprensibilmente, professionisti che appartengono alla stessa area professionale della dirigenza medica che, è bene rammentarlo, si chiama Dirigenza Sanitaria.

Di seguito un breve riepilogo della documentazione collegata e della storia recente che riteniamo utile:
Proposta N.2332 del 20 settembre 2010 d’iniziativa dei senatori Francesco Sanna et al. “Disposizioni per l’equiparazione dello status contrattuale ed economico dei laureati specializzandi medici e non medici che afferiscono alle scuole di specializzazione di area sanitaria”; proposta della 12ª Commissione (Igiene e sanità) del Senato, in sede di esame del disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità per il 2016, di cui alla legge n. 208 del 2015), che ha accolto l'ordine del giorno G/2111/8/12, impegnando, così, il Governo a valutare l'opportunità di promuovere l'effettivo riconoscimento ai laureati non medici, inclusi nel decreto interministeriale n. 68 del 4 febbraio 2015, del trattamento contrattuale di formazione specialistica, di cui all'articolo 37 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni; in data 3 febbraio 2016, in sede di trattazione in 12a Commissione permanente del disegno di legge n. 1324, è stato accolto l'ulteriore ordine del giorno G/1324/6/12, che ha impegnato nuovamente il Governo a valutare l'opportunità di promuovere l'effettiva equiparazione tra il trattamento economico e contrattuale degli specializzandi medici e non medici; proposta di DDL 2717 presentato al Senato in data 01.03.2017 a firma Luigi D’Ambrosio Lettieri, cofirmatario Andrea Mandelli: “Disposizioni in materia di attività professionali del farmacista”, strada tentata solo per i farmacisti; proposta “Crisanti” intervenuta in data 18 aprile 2023. “Disegni di legge Atto Senato n. 583 XIX Legislatura - Disposizioni in materia di borse di studio per gli specializzandi di area non medica” - di iniziativa Parlamentare del senatore Andrea Crisanti ed altri; ed oggi la proposta n. 1814 della Camera dei Deputati a firma d’iniziativa dei deputati del M5S.

Si constata amaramente che la politica resta ancora sorda a tutte queste segnalazioni e proposte. Sordo anche questo nuovo Governo, come lo sono stati tutti i governi precedenti che non hanno dato seguito alle proposte di legge di tutti gli schieramenti, e così si continua ad assistere all’ingiustizia di vedere erogato uno stipendio di 1.650 euro al mese ai medici specializzandi, zero a tutti gli altri laureati che si specializzano in area sanitaria non medica. Studenti-lavoratori (e spesso genitori mancati) che si devono anche pagare le tasse universitarie o la retta delle scuole private e che vengono privati anche del sacrosanto diritto a vedere corrisposto un minimo emolumento con la beffa ulteriore di mancato versamento contributivo previdenziale, finalizzato ad una vita dignitosa a conclusione dell’attività lavorativa.

Eppure in questa ultima legislatura, considerata l’accelerazione con l’istituzione del Tavolo tecnico, i contatti ai tavoli istituzionali con il Ministro della Salute, nonché le varie interlocuzioni con l’On. le Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute (che conosce meglio di tutti il problema essendo anche egli stesso specializzato in Farmacia Ospedaliera), considerato che il Governo ha facilmente trovato risorse per super-finanziare la filiera privata del farmaco con diversi milioni di euro, ci si attendeva delle risposte concrete ed utili per sanare questo grave vulnus, dal costo irrisorio, già di fatto finanziato dalle mancate borse assegnate ai medici, perpetrato a danni di pochi studenti lavoratori, anch’essi in formazione come professionisti della salute, però senza diritti perché “figli di un Dio minore”…!

Sarebbe un bel segnale iniziare, oggi, cambiando paradigma e non guardare solo la propria “parte politica” ma quello che è utile per il Paese, con l’approvazione dell’ultima proposta, o facendo sintesi con le precedenti!

Basterebbe finanziare, intanto, almeno gli specializzandi di cui ai criteri specifici previsti dal decreto ordinante n. 68/2015 (pochissimi), quindi per le sole scuole di specializzazione obbligatorie per l’accesso al SSN, rimandando ad un confronto successivo -sebbene urgente- la rivisitazione e rimodulazione del numero di ore di tutoraggio utili in ogni scuola di specializzazione di area sanitaria non medica, per arrivare a diversificare il riconoscimento economico come pure previsto nell’ultima proposta di legge del M5S.

I nostri politici saranno in grado di cogliere questa sfida? Quanti altri anni di ingiusta sperequazione dovranno sopportare gli specializzandi dell’area non medica del SSN, oggi tutti professionisti confluiti nell’unica Area della Sanità? “Ai posteri l’ardua sentenza!” Noi intanto non ci stancheremo mai di stigmatizzare la noncuranza di questi comportamenti politici inadeguati rispetto ai bisogni espressi da una parte consistente e fragile della società professionale.

Roberta Di Turi
Segretario Generale Sinafo

Giangiuseppe Console
Presidente Nazionale Sinafo

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