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Martedì 09 LUGLIO 2024
Asl 2 Gallura. Ecco il bilancio di metà mandato del Dg Acciaro

“È stata individuata una strada ben precisa”, spiega il Dg. “Focalizzando la priorità verso la presa in carico dei pazienti cronici e dell’emergenza. Quindi l’attivazione delle Case di Comunità, procedendo alla stratificazione della popolazione e al potenziamento dei servizi territoriali espletati prevalentemente negli Ospedali di Tempio Pausania e La Maddalena, le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità”.

E’ tempo di bilanci. Anche il Manager della ASL2 della Gallura, Marcello Acciaro, tira le somme dell’attività sviluppata e gestita dall’azienda sanitaria sotto la sua guida, e contatta Quotidiano Sanità per fare il punto della situazione attuale.

“La ASL Gallura nasce, com’è noto – spiega il Direttore Acciaro -, con la riforma del SSR avviata con la L.R. 11 settembre 2020, n. 24. Riforma che inizia a trovare attuazione solo dal primo gennaio 2022, data in cui mi viene affidata la guida dell’azienda sanitaria”.

“Da lì, in primis – prosegue il Manager -, posso dire che la Direzione Aziendale si è trovata a dover creare le basi per il funzionamento di una nuova azienda. E lo ha fatto mentre era in corso ancora l’emergenza Covid, affrontando una riorganizzazione che è iniziata con l’elaborazione del principale documento di pianificazione, l’Atto Aziendale. L’ultimo documento in tal senso era, infatti, datato 2017. L’Atto Aziendale ha dunque disegnato la struttura dell’Azienda tenendo conto delle normative vigenti come il DM 77/2022, dei bisogni della popolazione e del contesto territoriale. E’ basato sul modello “lean – Sistema Toyota” e della Strategia Oceano Blu, che vedono impostare i Dipartimenti aziendali sulla domanda sanitaria (VOC) relativa alla Prevenzione – One Health; alle Acuzie – Media Intensità Assistenziale; alla Cronicità – Bassa Intensità Assistenziale; all’ Emergenza. Ancora, ricordo i Dipartimenti della Donna e del Bambino, della Salute Mentale, della Direzionale Ospedale Territorio, dell’Amministrativo e degli Staff, individuando inoltre una nuova mission per ogni presidio ospedaliero gallurese”.

“La riorganizzazione – sottolinea Acciaro - ha dovuto scontrarsi giocoforza con i fattori contingenti che hanno portato la Sanità del nostro Paese in una situazione di crisi dovuta alla grave carenza di Medici ed infermieri. È stata perciò individuata una strada ben precisa, focalizzando la priorità verso la presa in carico dei pazienti cronici, i maggiori richiedenti delle prestazioni sanitarie, e dell’emergenza. Quindi l’attivazione delle Case di Comunità, procedendo alla stratificazione della popolazione e al potenziamento dei servizi territoriali espletati prevalentemente negli Ospedali di Tempio Pausania e La Maddalena, le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, per cercare di intercettare alla radice i bisogni di salute dei cittadini, evitando l’accesso improprio negli ospedali e nei pronto soccorso. Per quando riguarda l’emergenza, definendo un Dipartimento specifico che attivi percorsi veloci e un trattamento sicuro e protetto dei pazienti. A fronte di circa 60.000 accessi complessivi nei tre Pronto Soccorso della Gallura, sono stati potenziati il fast track e il triage presso il PS di Olbia e sono stati aperti i reparti di Medicina e Chirurgia d’Urgenza, che stanno facilitando i percorsi di presa in carico e trattamento dei pazienti da Pronto Soccorso”.

“In questo arco di tempo di metà mandato abbiamo fatto il possibile, ma è tanto il lavoro che rimane ancora da fare. Gravissima è infatti la carenza di personale medico, soprattutto nella Medicina di Continuità Assistenziale, con molte sedi scoperte e un outlook in peggioramento, data la situazione regionale e nazionale. Occorre dunque sviluppare nuovi modelli di presa in carico e di assistenza, modificando l’assetto normativo attuale, oramai inadeguato. Così come grave è la situazione del personale aziendale che ha un piano del fabbisogno definito a livello regionale di circa 1600 dipendenti. Purtroppo al momento sono 1450 ed è estremamente difficoltoso potenziare l’organico per mancanza di adesioni e per lo spostamento dei dipendenti verso le Sedi capoluogo di Sassari e Nuoro. Ma anche 1600 dipendenti sono assolutamente insufficienti per fronteggiare l’impatto dato dal forte afflusso turistico estivo che vede la Gallura fortemente esposta: servirebbero ulteriori posti letto e almeno altre 500 unità di personale da distribuire nei vari reparti e servizi che, oltre a fronteggiare l’aumento della domanda devono garantire le normali ferie estive. Occorre quindi elevare a circa 2100 la dotazione organica della ASL, sollecitando in tal senso la Regione Sardegna, potenziando al contempo i posti letto; garantire una più efficace rete dell’emergenza territoriale e definire un nuovo modello di accesso ai servizi sanitari che superi la necessità di avere l’impegnativa. Per questo la ASL sta attivando servizi ad accesso diretto, come il modello Domino e la Psicologia delle Cure Primarie che dovrà garantire percorsi sicuri nel Dipartimento di Salute Mentale” – conclude il Direttore.

Elisabetta Caredda

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