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Mercoledì 05 DICEMBRE 2012
Andrologia. Se il sesso è programmato aumenta il rischio di far "cilecca"

Ansia da prestazione, calo del desiderio e perdita di spontaneità. Questi tra i fenomeni più diffusi nell’uomo quando l’attività sessuale è programmata, con giorni e orari prestabiliti, in modo da aumentare le possibilità di fecondazione. Lo rileva uno studio condotto da un’equipe internazionale di andrologi. 

Il Italia l’attività sessuale programmata, vale a dire quella in cui sono stabiliti il giorno e la fascia oraria in cui la coppia dovrà avere il rapporto per aumentare le possibilità di fecondazione, interessa ogni anno oltre 70mila coppie.
 
Il fenomeno, noto anche come “sesso a comando”, però può avere effetti negativi sull’uomo che si sente inibito arrivando a manifestare disfunzioni erettili, difficoltà a raggiungere l’orgasmo o anche ad eiaculare. A dirlo è un recente studio condotto da un’equipe internazionale di andrologi in Sud Corea (Byun e collaboratori, British Journal of Urology ottobre 2012) che ha analizzato per 3 anni gli effetti su un campione di 439 uomini. Lo studio fa sapere anche che l’attività sessuale programmata può inibire un uomo su due.
 
L’indagine ha infatti evidenziato come: circa la metà della popolazione maschile con attività sessuale programmata a fini riproduttivi abbia sviluppato una disfunzione sessuale, ovvero disfunzione erettile o difficoltà ad eiaculare;
- il 42,8% del campione ha manifestato problematiche di disfunzione erettile;
- il 5,9% ha registrato una notevole difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
 
“Questa ricerca clinica – spiega Bruno Giammusso, coordinatore scientifico della campagna nazionale contro la disfunzione erettile ‘Chiedi Aiuto’ (chiediaiuto.it) – ci evidenzia come il sesso a comando possa spesso provocare disfunzioni sessuali nel partner maschile. La causa principale di tale fenomeno può essere attribuita all’ansia da prestazione, ossia alla tensione  
emotiva che deriva, per l’uomo, dal sentirsi responsabile di fronte alla partner di un atto da cui dipenderà il concepimento di un figlio”.
 
Giammusso poi ricorda come non vada “trascurato fra le cause di disfunzioni sessuali nel maschio, il calo desiderio che si accompagna alla perdita di spontaneità della vita amorosa, nel momento in cui il sesso non è più un piacere, ma un dovere da svolgere fino al raggiungimento dell’obiettivo gravidanza”.
 
“Anche i medici – conclude Bruno Giammusso –, nella scelta dei trattamenti per la cura della disfunzione erettile, dovrebbero quindi tenere in considerazione gli effetti negativi della programmazione stessa sull’attività sessulae. Risulta quindi utile, a tale scopo, un consulto con uno specialista per valutare la salute sessuale del maschio anche nei suoi aspetti psicologici”.

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