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Lunedì 01 LUGLIO 2024
Liste d’attesa. Istituto Piepoli: decreto promosso da 86% italiani. Schillaci al terzo posto fra ministri più apprezzati
Il titolare del dicastero della Salute nel mese di giugno si piazza al terzo posto nella classifica sulla fiducia nei ministri, con il 35 per cento dei consensi. Sul piano più generale, il 69 per cento degli interpellati dichiara di essere a conoscenza della decisione presa dall'Esecutivo sul tema liste di attesa e l'84 per cento afferma di condividerla (39 per cento molto, 45 per cento abbastanza).
Ok al decreto legge varato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, per ridurre le liste d'attesa. Lo rileva il tableau de bord sull'opinione pubblica realizzato dall'Istituto Piepoli, secondo il quale l'86 per cento degli intervistati promuove questa particolare scelta del titolare del dicastero, tra chi la apprezza molto (47 per cento) e chi abbastanza (39 per cento). Sul piano più generale, il 69 per cento degli interpellati dichiara di essere a conoscenza della decisione presa dall'Esecutivo e l'84 per cento afferma di condividerla (39 per cento molto, 45 per cento abbastanza).
Per quanto riguarda i contenuti del decreto, le tre misure ritenute più efficaci per la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie sono l'effettuazione delle visite ed esami diagnostici anche nei weekend (51 per cento); l'attivazione di un organismo di verifica e controllo con funzioni di controllo presso le Aziende sanitarie per garantire il corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste d'attesa, con poteri di polizia amministrativa e giudiziaria (41 per cento); e l'istituzione di una Piattaforma nazionale per le liste d'attesa per monitorare i tempi di attesa per ogni tipo di prestazione sanitaria in modo dettagliato e in tempo reale, regione per regione (33 per cento).
Infine, il 68 per cento degli intervistati gradisce l'operato del ministero guidato da Schillaci (22 molto, 46 abbastanza), che nel mese di giugno si piazza al terzo posto nella classifica sulla fiducia nei ministri, con il 35 per cento dei consensi.
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