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Mercoledì 26 GIUGNO 2024
Variazione di Bilancio. Dalla Regione 100 mln, sanità prioritaria 

Al via la discussione in Aula. Previsti 50 mln di euro per il sostegno ai cronici (di cui 13,6 per i rimborsi agli emotrasfusi) e oltre 17,9 milioni di contributo dello Stato per far fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie. Quasi 19 mln per il finanziamento aggiuntivo degli extra Lea e 35 mln per incrementare il Fondo per la non autosufficienza. Bonaccini e Calvano: “Grazie ai conti in ordine possiamo rispondere con ulteriori risorse ai bisogni della comunità”

Al via, nell'Aula dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna, alla discussione sulla variazione di Bilancio, una manovra che di sole risorse regionali vale 100 milioni di euro . Con più fondi anche per la salute, a partire dall’edilizia sanitaria ma pure per aumentare il Fondo regionale per la non autosufficienza che nel 2024 inciderà sul bilancio regionale per oltre 560 milioni di euro, arrivando a oltre 600 milioni nel biennio successivo. E ancora, ulteriori risorse (19 mln) per andare oltre i Livelli essenziali di assistenza (Lea). “Grazie ai conti in ordine siamo in grado di rispondere con ulteriori risorse ai bisogni della comunità regionale”, hanno sottolineano negli scorsi giorni il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano.

Nello specifico sono previsti 50 milioni di euro per un migliore supporto ai pazienti cronici (di cui 13,6 milioni per i rimborsi agli emotrasfusi), oltre 23 milioni di euro per risorse aggiuntive per il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale in relazione agli effetti derivanti dall’emersione dei rapporti di lavoro irregolari in seguito all’emergenza da Covid-19 e oltre 17,9 milioni di euro di contributo dello Stato per far fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie.

Con 35 milioni di euro si incrementerà il Fondo regionale per la non autosufficienza andando a coprire con 25 milioni gli aumenti contrattuali del settore e 10 milioni di euro per attenuare l'aumento delle tariffe per le fasce di reddito più deboli, così come da accordo sottoscritto tra Regione e parti sociali: l'intervento comprende il sostegno sia al comparto del privato sociale sia alle Asp.

“Benché la voce maggiore della manovra di bilancio riguardi il sistema socio-sanitario, sono state stanziate risorse anche per altri investimenti, a partire da quelli relativi ai trasporti, alla cura del territorio e al rimborso di chi ha avuto danni a causa del maltempo. Sottolineo soprattutto i fondi per le politiche per l’affitto e per i territori alluvionati”, ha dichiarato nel corso della discussione il relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd). “Ricordo – aggiunge - che lo Stato ha azzerato i fondi per l’affitto, che per l’Emilia-Romagna valeva 20 milioni di euro, risorse che oggi non ci sono più benché la finanziaria 2023 chieda alle Regioni di contribuire con risorse proprie al sostegno del debito pubblico: nel 2024 la Regione Emilia-Romagna dovrà trasferire 40 milioni di euro allo Stato centrale”. Sabattini critica anche le decisioni del governo in materia di autonomia differenziata sottolineandone gli aspetti negativi in materia di uguaglianza di trattamento dei cittadini specie in materia sanitaria.

Per il relatore di minoranza Daniele Marchetti (Lega), invece, “bisogna evitare di politicizzare la proposta di variazione visto che la maggioranza dice sempre che non ci sono le risorse statali per la sanità ma poi i numeri raccontano altro: i trasferimenti da Roma stanno arrivando. Vogliamo capire se le risorse aggiuntive, molte delle quali sono frutto di trasferimento dallo Stato, serviranno per aumentare i servizi per i cittadini o come verranno impegnati”. Nel suo intervento Marchetti invita a valorizzare la figura dei caregiver e ricorda come parte delle risorse in più per il welfare, ovvero quelle per la riduzione delle rette delle strutture per anziani, non siano altro che fondi investiti per evitare gli aumenti delle rette, aumenti che avevano provocato l'ira dei sindacati e dei cittadini. "La Regione ha risolto un problema che la Regione stessa aveva creato: quando si parla di problemi risolti bisogna anche vedere come quei problemi si erano verificati", spiega Marchetti.

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