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Lunedì 24 GIUGNO 2024
Fistole per dialisi senza bisturi, al Belcolle di Viterbo eseguite le prime due procedure EndoFav

Superato il tradizionale approccio chirurgico anche grazie alla gestione multidisciplinare. La procedura consiste nell’effettuare una puntura, con un ago inferiore ai 2 millimetri di calibro, all’altezza dell’avambraccio, e nel confezionare la fistola con un impulso di radiofrequenza che fonde la vena all’arteria.

Presso l’ospedale di Belcolle, nelle scorse settimane, sono state eseguite le prime due procedure “EndoFav”, grazie alle quali è stato possibile creare delle fistole per dialisi senza bisturi, quindi senza approccio chirurgico, su altrettante pazienti, ritenute candidabili per tale metodica. Ad annunciarlo la Asl in una nota.

La procedura consiste nell’effettuare una puntura, con un ago inferiore ai 2 millimetri di calibro, all’altezza dell’avambraccio, e nel confezionare la fistola con un impulso di radiofrequenza che fonde la vena all’arteria. Le due pazienti, trattate con questa procedura, sono state poi seguite nelle settimane successive per valutare la corretta “maturazione” della fistola e, con successo, da circa una settimana una paziente già esegue i suoi cicli di dialisi senza problemi.

Si tratta, dunque, di uno sviluppo significativo e di un importante ampliamento delle procedure possibili, frutto anche del lavoro sinergico che in azienda viene svolto, ormai da anni, dall’ambulatorio multidisciplinare dedicato ai pazienti che devono esser dializzati, o che sono in dialisi. L’équipe, che garantisce una gestione polispecialistica dell’accesso vascolare, di vitale importanza per chi ha un’insufficienza renale cronica allo stadio terminale, è composta dai nefrologi Stefano Costantini e Domenico Paletta, dal chirurgo vascolare Antonio Modoni e dai radiologi interventisti Armando Raso e Pier Luigi Aloisio (sono stati questi ultimi ad eseguire con successo i primi interventi con la procedura EndoFav a Belcolle).

“Per poter effettuare la dialisi – spiega Stefano Costantini, direttore ff della Nefrologia e dialisi della Asl viterbese -, è necessario che il paziente sia dotato di un accesso vascolare per un’adeguata quantità di sangue da sottoporre a cicli di depurazione. Fino a questo momento l’unico approccio possibile era quello chirurgico che sfruttava le arterie più superficiali delle braccia, a livello del polso o della piega del gomito”.

“Oggi – prosegue Fabrizio Chegai, responsabile dell’unità operativa Radiologia vascolare ed interventistica -, grazie al supporto della Direzione strategica aziendale, della Farmacia aziendale e del e-Procurement, che hanno garantito la dotazione delle strumentazioni tecnologiche necessarie, all’avanguardia e innovative, possiamo creare per via completamente mininvasiva, senza tagli e, quindi, per via endovascolare, una fistola da dialisi, attraverso l’utilizzo di due tipi differenti di devices. Per noi tutti, questo è un motivo di grande soddisfazione professionale”.

“Importanti ed essenziali – aggiunge il direttore dell’unità operativa di Chirurgia vascolare di Belcolle, Antonio Lorido – sono la selezione preventiva dei pazienti, perché attualmente solo il 20% è candidabile a tale metodica, così come il follow-up clinico strumentale abbinato a un ottimale lavoro multidisciplinare di squadra, vero punto di forza nella nostra struttura ospedaliera”.

“Gli interventi innovativi che abbiamo eseguito presso l’ospedale Belcolle – conclude il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi - consentono ai pazienti di usufruire di una metodica sicura ed efficace, con la riduzione dei rischi correlati a un intervento chirurgico tradizionale. È un grande traguardo che raggiungiamo, con un impegno che ha coinvolto tutti, dalla Direzione strategica personale al medico, tecnico e infermieristico. Questa è la strada che dobbiamo proseguire a percorrere, per migliorare la qualità dell’offerta di salute per la nostra provincia”.

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