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Venerdì 21 GIUGNO 2024
Autonomia differenziata. Fmt: “Rischia di essere il de profundis per la sanità pubblica e universale”  

Grande preoccupazione espressa dalla Federazione dei medici territoriali. Esposito: “Prima la riforma del Titolo V, ora l’autonomia differenziata, questo malinteso regionalismo mette a rischio la qualità dei servizi sanitari per i cittadini e aumenta le disparità tra poveri e ricchi, tra sud e nord”.

La Federazione Medici Territoriali-FMT dopo l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata e in attesa di un’analisi approfondita da svolgere il 28 giugno in occasione del Consiglio nazionale, ha espresso “grave preoccupazione” per la riforma.

“Veniamo da anni di avventurismo delle regioni, dopo una riforma del Titolo V che ha aumentato le differenze tra nord e sud del Paese, danneggiando la sanità pubblica. Ora questa legge rischia di assumere contorni più gravi, innescando meccanismi che possono comportare un vero e proprio smantellamento del carattere universale dei servizi sanitari per i cittadini, oltretutto già colpiti da anni di tagli di risorse e di esternalizzazioni”, spiega Francesco Esposito, segretario generale FMT.

La preoccupazione, per Esposito, “è grande ed è fondata: le regioni più ricche andranno per la loro strada e quelle più povere rischiano di vedere peggiorare la loro situazione e ridurre le risorse disponibili. Andremo incontro ad ancora più tagli, più privatizzazioni, a medici importati da chissà dove, e a cittadini di serie A e altri di Serie B”.

“Come sindacato e come medici saremo in prima linea nella difesa della sanità pubblica, del nostro Servizio Sanitario Nazionale, accessibile, pubblico e universale per tutti e tutte”, conclude Esposito.

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