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Giovedì 20 GIUGNO 2024
Al lavoro il Tavolo Cnop sullo Psicologo di assistenza primaria

Nel corso dei lavori il tavolo ha ribadito la necessità che la figura dello Psicologo di assistenza primaria sia dotata di una sua adeguata specificità sul piano contrattuale, operativo e organizzativo. Una specificità di ruolo e competenze che richiede una formazione ad hoc dopo la laurea, come previsto già dal testo unificato nazionale e dai testi approvati a livello regionale.

Per seguire, supportare e promuovere l’iter dello Psicologo di assistenza primaria (o di base) il Consiglio Nazionale dell’Ordine ha attivato uno specifico Tavolo di lavoro composto da Armando Cozzuto, Gaetana D’Agostino, Giancarlo Marenco, Giuseppe Luigi Palma e coordinato dal presidente Cnop David Lazzari. Il Tavolo, al quale partecipa in qualità di consulente tecnico Saverio Proia, si è insediato il 18 giugno scorso per fare il punto della situazione a livello nazionale e regionale.

Nel corso dei lavori il tavolo ha ribadito la necessità, come previsto dal testo unificato adottato dalla Commissione Affari Sociali della Camera, che la figura dello Psicologo di assistenza primaria sia dotata di una sua adeguata specificità sul piano contrattuale (si prevede uno specifico Acn di lavoro), operativo (competenze di primo livello di carattere preventivo, di promozione, consulenza, prima risposta e orientamento) e organizzativo (collocazione nella rete di prossimità territoriale in analogia con la Pediatria e Medicina di assistenza primaria, come previsto dal DM 77 e dal recente documento Agenas sulle Case di Comunità). Una specificità di ruolo e competenze che richiede una formazione ad hoc dopo la laurea, come previsto già dal testo unificato nazionale e dai testi approvati a livello regionale.

Il Tavolo ha deciso di avviare un monitoraggio ed una analisi comparativa dei testi approvati o in discussione nelle diverse Regioni e di organizzare il lavoro per approfondire le tematiche giuridico-amministrative ed economiche, quelle operative ed organizzative e quelle formative, anche in relazione ai programmi, quelle relative al riconoscimento delle attività svolte nella fase transitoria.

Attività che saranno svolte nella migliore collaborazione e confronto con i soggetti della professione e delle altre professioni interessate (es. Società scientifiche) ed istituzionali (Agenas, Ministero, Parlamento, Regioni).

Il Tavolo, che tornerà a riunirsi a luglio, ha ribadito la necessità di avere presto una legge quadro nazionale e l’intenzione di predisporre quanto opportuno perché i tempi di attuazione della stessa siano i più rapidi possibili.

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