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Giovedì 06 GIUGNO 2024
Vacante la direzione del Servizio di qualità dei servizi sanitari e governo clinico della Regione

Congia (pediatra del microcitemico CA): “Il potenziamento di quest’area della direzione sanitaria è importante per riorganizzare anche la pediatria dell’area vasta di Cagliari. Il governo clinico è infatti un sistema integrato che garantisce lo sviluppo del Ssn, che pone al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini e allo stesso tempo la valorizzazione del ruolo e della responsabilità degli operatori sanitari”.

Per incentivare i medici a lavorare nelle sedi disagiate dell’isola, ma anche per riorganizzare la pediatria dell’area vasta di Cagliari, potrebbe essere utile realizzare un chiaro percorso di carriera professionale degli specialisti intervenendo in primis sull’organizzazione dipartimentale all’interno delle aziende sanitarie con dei capi di dipartimento che abbiano una visione in tal senso. Risollevare fondamentalmente quello che è definito il ‘governo clinico’ della sanità sarda. A pensarlo e contattare Quotidiano Sanità per approfondire l’argomento è Mauro Congia, pediatra che da 35 anni lavora all’ospedale Microcitemico di Cagliari.

“Gli ospedali delle zone più disagiate della Sardegna – spiega Congia -, è ormai noto, sono ritenuti poco appetibili sia da parte dei giovani medici specialisti che di quelli in formazione (specializzandi). Da notizie apprese di recente sulla stampa locale, nell’auspicio di attrarre i medici ed aumentare il gradimento nella propria sede territoriale, ed in particolare in quella dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, la ASL dell’Ogliastra, una tra le zone disagiate, ha proposto di conferire 1.000 euro in più al mese per 18 mesi ai medici che accetteranno di lavorare presso quel presidio”.

“A mio avviso – prosegue il pediatra - si tratta di una ottima iniziativa che però da sola probabilmente non sarà sufficiente. Per accettare di lavorare nelle sedi disagiate dell’isola potrebbe essere utile come ulteriore incentivo un chiaro percorso di carriera professionale. Ossia: se per esempio nel bando di concorso si trovasse il modo di specificare i percorsi di carriera per la singola disciplina ci sarebbe oltre che l’incentivo economico anche quello di crescita professionale. In quest’ottica, per spiegare meglio il concetto, lo specializzando agli ultimi anni di specializzazione verrebbe assunto non solo perché in quella ASL serve ad esempio un cardiologo, ma anche perché il giovane collega vede una possibilità per realizzare il proprio percorso professionale, oltretutto condiviso con l’azienda. Per divenire dopo qualche anno di formazione un cardiologo pediatra o oncologico o emodinamista o interventista etc”.

“Mi sembra ovvio però che per fare questo sia indispensabile intervenire sull’organizzazione dipartimentale all’interno delle aziende sanitarie, con dei capi di dipartimento che abbiano una visione in tal senso e che siano capaci di programmare per conciliare le esigenze di crescita professionale dei giovani medici con quelle competenze utili alla popolazione. Se si riuscisse a far ciò, si realizzerebbe non solo la crescita del singolo professionista ma più in generale della struttura producendo e in un circolo virtuoso della stessa azienda ospedaliera”.

“Quello appena delineato in quest’ultimo paragrafo è denominato ‘governo clinico’. Il governo clinico è un sistema integrato che garantisce lo sviluppo del Ssn. Gli elementi che lo costituiscono pongono al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini e allo stesso tempo la valorizzazione del ruolo e della responsabilità degli operatori sanitari. In questo anche la Regione Sardegna ha voce in capitolo. Tant’è che sotto la direzione generale della Sanità vi è una sezione denominata Servizio qualità dei servizi e governo clinico. Le competenze e le materie di intervento di questa sezione sono tantissime”.

“Peccato che la posizione del direttore del servizio sia vacante. Ovviamente, ho controllato, lo è da molto tempo. Quindi prima dell’avvento della nuova giunta della presidente Alessandra Todde. Questo significa che le aziende sanitarie non hanno da qualche anno un riferimento regionale per la promozione del governo clinico, per la programmazione della formazione di base e continua del personale del Servizio Sanitario Regionale, etc,. Ora più che mai questa sezione della direzione generale della sanità andrebbe potenziata e resa completamente operativa, viste le enormi difficoltà delle ASL sarde”.

“Sarebbe una occasione straordinaria per la RAS, arrivare ad esercitare il Governo Clinico sulla sanità sarda potrebbe significare anche riorganizzare la pediatria dell’area vasta di Cagliari e la realizzazione dell’Ospedale Pediatrico. Un progetto tra l’altro fortemente sostenuto in campagna elettorale anche dalla presidente Alessandra Todde. La RAS infatti ritengo abbia non solo gli strumenti legislativi per poterlo realizzare ma anche le risorse umane, costituite dai pediatri, pediatri in formazione, infermieri e OSS. Un progetto sul quale credo fermamente e che auspico possa ora essere preso concretamente in considerazione” – conclude Congia.

Elisabetta Caredda

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