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Martedì 04 GIUGNO 2024
Liste d’attesa. Magi (Sumai) “Risolvere il problema è una necessità e va fatto con urgenza per questo sarebbe servito un unico strumento, il decreto legge”

Il sindacato degli specialisti ambulatoriali: “Ci aspettavamo un unico strumento. I tempi di approvazione di un disegno di legge, purtroppo, non garantiscono sempre il risultato”

“Aver predisposto un decreto legislativo e un disegno di legge indebolisce la capacità di risposta immediata che si vuole mettere in atto per contrastare le liste d’attesa. Ci aspettavamo un unico strumento. I tempi di approvazione di un disegno di legge, purtroppo, non garantiscono sempre il risultato”. Con queste parole Antonio Magi, segretario generale del Sumai Assoprof, commenta le norme messe in campo dal governo per contrastare i tempi d’attesa d’erogazione delle prestazioni specialistiche.

“Sono anni che tutta la politica di maggioranza e di opposizione parla di liste d’attesa. Parla di strumenti normativi ad hoc, di fondi adeguati ma poi regolarmente il tutto si risolve in un nulla di fatto. Se non ricordo male l’ultima è stata Giulia Grillo che si fermò davanti alla mancanza di dati forniti da parte delle regioni che avrebbero dovuto fotografare il fenomeno dei tempi d’attesa così da poter intervenire.

Il ministro Schillaci, con cui ho avuto una continua e proficua interlocuzione e che ringrazio per l’impegno, aveva annunciato, da parte del Governo, una misura urgente sulle liste d’attesa ma evidentemente non tutto il Governo ha lavorato in squadra per il raggiungimento di questo importante obiettivo fortemente sentito dagli Italiani e dagli operatori del settore che anche in questo momento continuano a scegliere di andare a lavorare altrove incrementando la carenza di professionisti nel SSN.

Sinceramente noi specialisti ambulatoriali convenzionati interni che operiamo sul territorio, ovvero l’altro emisfero che con l’ospedale completa il pianeta salute, avevamo creduto ad una più rapida svolta a favore dei cittadini per tutte le liste d’attesa per la riduzione delle stesse ci eravamo resi disponibili nonostante nel corso degli anni questa categoria fosse stata penalizzata accentuando di fatto il fenomeno. Avevamo creduto che finalmente fosse possibile non dico risolvere ma perlomeno governare il problema. E invece siamo perplessi dopo aver visto i due diversi strumenti presentati oggi dal Cdm”, conclude Magi.

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