quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Martedì 04 GIUGNO 2024
Irccs Burlo Garofolo. Uil Fpl Fvg e Nursind Fvg proclamano lo sciopero per il 2 luglio
Prosegue la protesta delle organizzazioni sindacali che non hanno firmato l’accordo sulle ex Rar e che, su mandato di 650 lavoratori, ora proclamano lo sciopero. Una decisione che trova motivazione nell’assenza di garanzie sulla copertura dei 381mila euro di fondi mancanti e che non ci saranno ulteriori tagli alla produttività dei lavoratori. “D’ora in avanti non si torna più indietro”, dichiarano i segretari Stefano Bressan e Luca Petruz.
Le organizzazioni sindacali Uil Fpl Fvg e Nursind Fvg non indietreggiano di un millimetro, sul mancato accordo delle ex Rar all’Irccs Burlo Garofalo proclamando lo sciopero per il prossimo 2 luglio riguardo per “le mancate garanzie sulla copertura dei 381mila euro da parte della Regione Fvg, sull’ulteriore taglio di 29mila euro rispetto a quanto era stato garantito lo scorso anno e come ultimo, sui richiami in servizio che, d’ora in avanti non verranno più pagati dal bilancio aziendale ma dalla produttività, che per il 2024 comporterà complessivamente una ulteriore perdita di 100mila euro per tutti i lavoratori del Burlo. Queste le ragioni per le quali ci hanno portato allo sciopero”. Dichiarano i segretari Stefano Bressan e Luca Petruz.
“C’è stato un recente incontro fra direzione generale del Burlo e sindacati, dove si è cercato fino all’ultimo – raccontano Bressan e Petruz – di trovare una linea comune che garantisse ai lavoratori le risorse necessarie per la copertura di quanto sosteniamo. Questo accordo denominato dai lavoratori “l’accordo della vergogna”, ha una caratteristica: che ulteriori risorse saranno tolte alla produttività di circa ulteriori 129mila euro”.
“Le persone che noi rappresentiamo – ricordano le due organizzazioni sindacali – sono 650 dipendenti su 800 per i quali abbiamo ricevuto ampiamente mandato di procedere sulla linea della garanzia e non sulla decurtazione della produttività. A questo punto non faremo alcun passo indietro fintanto che non ci sarà una risposta concreta in relazione alle nostre richieste dal presidente della regione Friuli Venezia Giulia”.
Endrius Salvalaggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA